Secondo Sushruta il flemma risiede in particolare in cinque sedi corporee e svolge cinque specifiche funzioni.
- Nello stomaco il flemma, mediante la sua potenza (shakti), permette la conservazione delle sue altre sedi e del corpo.
- Il flemma toracico opera per la conservazione della testa e delle braccia, mentre sostiene il cuore sia con la propria potenza che con quella del rasa derivato dal cibo.
- Il kapha che sta alla radice della lingua e della gola, grazie alla sua acquosità, permette la percezione di tutti i sapori.
- Nella testa il flemma, essendo oleoso e rinfrescante, giova con la sua potenza (virya) agli organi di senso.
- Infine lo sleshman articolare assicura la coesione fra le articolazioni.
L’Ashtangasamgraha e l’Ashtangahridaya alterano leggermente questa classificazione e danno un particolare appellativo ad ogni tipo di flemma:
- “il sostenitore” (avalambaka) è quello che sta nel torace, al quale viene anche attribuita la funzione di mantenere in efficienza le altre sedi del flemma, come la gola, ecc.
- “l’umidificante” (kledaka) ha per sede lo stomaco e umidifica la massa del cibo
- “quello che fa percepire” (bodhaka) rende possibile la percezione di tutti i sapori
- “il rinfrescante” (tarpaka) rinfresca gli organi di senso come gli occhi ecc.
- infine “il connettivo” (sleshaka) è quello che unisce l’articolazione di due ossa.
Da “La medicina indiana (Ayurveda)” Antonella Comba – Promolibri