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Kundalini e il cervello: terza parte

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Kundalini: energia o messaggi nervosi?
Vi è un gran numero di correnti di pensiero che si occupano di cosa sia effettivamente la kundalini.
Molti yogi affermano che la kundalini è un flusso di energia pranica attraverso un passaggio esoterico (sushumna) associato all’asse spinale.
Essi considerano che sia parte del flusso di prana entro la rete energetica del corpo pranico e che non vi sia alcuna corrispondenza anatomica.
Altri yogi mettono in relazione le loro percezioni della kundalini col flusso di messaggi attraverso le fibre nervose.
Queste hanno origine nei circuiti dei plessi autonommi e salgono attraverso dei percorsi lungo il midollo spinale fino a dei centri anatomici ben definiti del cervello.
Queste correnti di pensiero usano descrizioni differrenti per comunicare l’esperienza della kundalini, ma tutte concordano sul fatto che l’esperienza della kundalini è un avvenimento totalmente psicofisiologico che ha il suo centro nel midollo spinale.
All’interno del midollo spinale c’è un fluido molto importante, il liquido cerebrospinale o liquido cefalorachidiano.
Quando, per mezzo di pratiche come pranayama, avviene il risveglio in muladhara, questo liquido viene fortemente stimolato.
Non possiamo effettivamente dire cosa avvenga in esso perché nemmeno gli scienziati ne sono esattamente sicuri, ma studiando le esperienze del risveglio della kundalini, una cosa è evidente: quando il liquido cerebrospinale si muove attraverso la colonna vertebrale, modifica gli stati di coscienza e questo è un processo importantissimo ai fini dell’evoluzione.
E’ chitta o coscienza la base del processo evolutivo dell’uomo.
Chitta non ha una sede ben definita nel corpo, è di natura psicologica, ma è controllata dalle informazioni che le vengono trasmesse attraverso gli indriya o sensi.
Mentre chitta è continuamente raggiunta dalle informazioni, la sua evoluzione è bloccata, ma se si impedisce il passaggio delle informazioni provenienti dagli indriya, chitta evolverà molto rapidamente.
Se isolate chitta dalle informazioni che le sono veicolate attraverso gli occhi, il naso, le orecchie, la pelle e la lingua, allora è costretta a fare esperienza di uno stato di indipendenza.
Quando il liquido cerebrospinale è influenzato durante il pranayama, i sensi si affievoliscono e i messaggi giungono a chitta molto lentamente.
A volte, quando il liquido cerebrospinale è sotto forte stimolazione, tutti gli impulsi sensoriali sono sospesi e all’interno di chitta si verificano delle esperienze.
A volte queste esperienze sono fantastiche, vi può capitare di vedere della luce, sentire la terra intera tremare o percepire il vostro corpo leggero come un batuffolo di cotone.
Queste ed altre sono esperienze che appartengono a chitta come conseguenza delle reazioni del liquido cerebrospinale.
Itzhak Bentov, scienziato di fama mondiale, sostenne la teoria secondo la quale la kundalini è un effetto della rotazione di impulsi nervosi attorno alla corteccia cerebrale durante la meditazione.
Egli sostenne che ciò è causato dalle onde ritmiche di pressione risultanti dall’interazione del battito cardiaco, della respirazione e del liquido all’interno della scatola cranica, che provocano in tal modo un’oscillazione del cervello verso l’alto e verso il basso, stimolando in esso particolari correnti nervose.

kundalini e il cervello: prima parte
kundalini e il cervello: seconda parte

Da “Kundalini Tantra”, Swami Satyananda Saraswati, edizioni Satyananda Ashram Italia 1984