Yogasutra – Libro del metodo (Sadhana pada): Sutra 12 – 25
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12
क्लेशमूलः कर्माशयो दृष्टादृष्टजन्मवेदनीयः ॥१२॥
kleśa-mūlaḥ karma-aśayo dṛṣṭa-adṛṣṭa-janma-vedanīyaḥ
Il deposito latente del karman è radicato nei vizi originali, e diverrà sensibile nella vita attuale o in un’altra.
13
सति मूले तद्विपाको जात्यायुर्भोगाः ॥१३॥
sati mūle tad-vipāko jāty-āyur-bhogāḥ
Finché persiste la radice, ne matura [il frutto della retribuzione sotto forma di] natali, lasso di vita e fruizioni.
14
ते ह्लाद परितापफलाः पुण्यापुण्यहेतुत्वात् ॥१४॥
te hlāda paritāpa-phalāḥ puṇya-apuṇya-hetutvāt
Questi portano in frutto gioia o dolore secondo il merito o demerito [da cui traggono origine].
15
परिणाम ताप संस्कार दुःखैः गुणवृत्तिविरोधाच्च दुःखमेव सर्वं विवेकिनः ॥१५॥
pariṇāma tāpa saṁskāra duḥkhaiḥ guṇa-vṛtti-virodhācca duḥkham-eva sarvaṁ vivekinaḥ
Per il dolore inerente al divenire, all’angoscia e alle impressioni, e a causa dell’opposizione dei moti dei guṇa tutto non è che dolore per colui che discrimina.
16
हेयं दुःखमनागतम् ॥१६॥
heyaṁ duḥkham-anāgatam
Ciò che va eliminato è il dolore futuro.
17
द्रष्टृदृश्ययोः संयोगो हेयहेतुः ॥१७॥
draṣṭṛ-dṛśyayoḥ saṁyogo heyahetuḥ
La causa di ciò che va eliminato è il connubio del soggetto e dell’oggetto.
18
प्रकाशक्रियास्थितिशीलं भूतेन्द्रियात्मकं भोगापवर्गार्थं दृश्यम् ॥१८॥
prakāśa-kriyā-sthiti-śīlaṁ bhūtendriya-ātmakaṁ bhoga-apavarga-arthaṁ dṛśyam
L’oggetto è disposto alla luminosità, al dinamismo e alla stasi, consta di elementi e di organi, tende all’esperienza e alla liberazione.
19
विशेषाविशेषलिङ्गमात्रालिङ्गानि गुणपर्वाणि ॥१९॥
viśeṣa-aviśeṣa-liṅga-mātra-aliṅgāni guṇaparvāṇi
I membri dei guṇa sono: specifico, aspecifico, puro-differenziato e indifferenziato.
20
द्रष्टा दृशिमात्रः शुद्धोऽपि प्रत्ययानुपश्यः ॥२०॥
draṣṭā dṛśimātraḥ śuddho-‘pi pratyaya-anupaśyaḥ
Il soggetto è mera soggettività, e benché puro intuisce per rappresentazioni.
21
तदर्थ एव दृश्यस्यात्मा ॥२१॥
tadartha eva dṛśyasya-ātmā
La natura propria dell’oggetto è finalizzata unicamente a lui.
22
कृतार्थं प्रतिनष्टंप्यनष्टं तदन्य साधारणत्वात् ॥२२॥
kṛtārthaṁ pratinaṣṭaṁ-apy-anaṣṭaṁ tadanya sādhāraṇatvāt
Benché [l’oggetto] sia estinto per lo Spirito realizzato, non si estingue, in quanto è comune a quello degli altri.
23
स्वस्वामिशक्त्योः स्वरूपोप्लब्धिहेतुः संयोगः ॥२३॥
svasvāmi-śaktyoḥ svarūp-oplabdhi-hetuḥ saṁyogaḥ
Il connubio è la causa dell’apprensione delle loro rispettive nature: l’appartenenza e il possesso virtuale.
24
तस्य हेतुरविद्या ॥२४॥
tasya hetur-avidyā
La sua causa è l’ignoranza.
25
तदभाबात्संयोगाभावो हानं तद्दृशेः कैवल्यम् ॥२५॥
tad-abhābāt-saṁyoga-abhāvo hānaṁ taddṛśeḥ kaivalyam
Quando l’ignoranza vien meno, anche il connubio vien meno: in ciò consiste la sua eliminazione, che è l’isolamento del soggetto.