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Cedracca

Ceterach officinarum DC.

Famiglia

Aspleniaceae

Ordine

Aspleniales

Sottoclasse

Classe

Polypodiopsida

Descrizione

Nome italiano

Cedracca comune, Erba ruggine o rugginina, Felce ruggine, Spacca pietre

Piccola felce perenne con un rizoma molto corto e paleaceo, da cui nascono molte fronde riunite in rosetta, lunghe 5-20 cm.

Le fronde spesse di forma strettamente lanceolate sono nella pagina superiore verdi, pinnate, persistenti, glabre, nella pagina inferiore ricoperte da dense squame lanose dapprima biancastre poi ferruginee, (onde il nome di Erba ruggine) che nascondono gli sporangi, dai quali a maturità fuoriescono le spore.

Pinne da largamente lanceolate ad ovato-rotondate, con margine da intero a crenato-lobulato, le inferiori gradatamente più piccole.

Le spore sono di forma lineare con indusio rudimentale seminascosto dalle squame o mancante. Sori visibili a maturità senza indusio

Sporificazione

Le spore compaiono da giugno a settembre.

Forma biologica

Euras.- temperata.

Distribuzione in Italia

In tutto il territorio, non frequente nella pianura padana.

Habitat

Cresce spontanea sui vecchi muri, nelle fessure delle rocce, in mezzo a minuti detriti consolidati, su ogni tipi di roccia, ma preferibilmente su quella calcarea, non in ambienti eccessivamente umidi, dalle coste fino alla fascia montana 2000 m.

Note di sistematica

Il genere consta di quattro o sei specie non ancora ben delimitate. In Europa vive una sola specie con due sottospecie; ambedue le sottospecie sono presenti in Italia.

I due taxa, apparentemente simili, sono stati identificati su basi epidermologiche (dimensioni stomi, cellule ) e palinologiche.(descrizione e dimensioni spore).

  1. C. officinarum Willd. subsp. officinarum (= Asplenium ceterach L. subsp. ceterach) è un autotetraploide derivante dalla subsp. bivalens, con pinne ovato-arrotondate, più o meno contigue o anche parzialmente sovrapposte con apice ottuso.

    Presente in tutte le ns. regioni da C. a CC.

    Le effettive distribuzioni nazionali non sono ancora ben conosciute, sebbene questa specie si incontri più frequentemente.

  2. C. officinarum subsp. bivalens (D.E. Mey) Greuter et Burdet (= Asplenium ceterach L. subsp. bivalens; A. javorkeanum Vida) è un diploide con pinne spaziate e strette negli elementi ben sviluppati, e con apice non decisamente ottuso.

    Presente in Italia nelle seguenti regioni : Friuli- Venezia Giulia, E.-Romagna,Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, da raro a comune a seconda delle zone.

Etimologia

Il nome del genere Ceterach sembra sia di derivazione da quella araba della pianta "cetrack", mentre il nome specifico officinarum sta per laboratorio di alchimia, chimico, per l’utilizzo della pianta in farmacopea sin dal medioevo.

Usi alimentari

Non si segnalano usi alimentari per questa specie.

Proprietà

Apprezzata per le sue proprietà diuretiche, antiuriche e decongestionanti della milza, utile ai soggetti predisposti ai calcoli renali e a coloro che hanno elevati tassi di ossalati nelle urine, da cui il nome popolare di "spaccapietre".

Veniva anche impiegata nella medicina popolare quale sedativo ed emolliente per la tosse e come antinfiammatorio, astringente e decongestionante delle mucose della gola e della bocca.

A scopo erboristico vengono usate di solito le fronde, più raramente il rizoma.

Parte utilizzata

Si utilizzano le parti aeree della pianta (raccolte da maggio ad agosto).

Impiego terapeutico

Le fronde hanno proprietà diuretiche e sono utili per curare le coliche renali; Ha proprietà astringenti, espettoranti, coleretiche, ipotensive e toniche generali.

Si utilizza il decotto della pianta intera senza le radici.

L’erba ruggine viene usata come decongestionante per pelli arrossate.

Indicato per stati dove si richiede un aumento della diuresi: affezioni genitourinarie, cistiti, uretriti, oliguria, iperuricemia, goccia, ipertensione arteriosa, edemi, sovrappeso accompagnato da ritenzione di liquidi.

Previene l’arteriosclerosi, la discinesia biliare e anche bronchiti, influenze e raffreddori. Inoltre il rizoma ha proprietà terapeutiche e sedative.

Modi di preparazione

Infuso: 50gr di foglie essiccate o verdi, in un litro d’acqua bollente, infuse per 20 minuti.

Filtrare bene e berne una tazza dopo ogni pasto dalla colazione alla cena (anche fuori pasto).

Dolcificare con il miele o con aggiunta di menta fresca.

Decotto

La pianta intera senza radici, si utilizza come diuretico in presenza di acido ossalico o ossalati nell’urina (calcoli renali).

In un litro d’acqua versare 4 cucchiai della pianta tagliata e sminuzzata, far bollire lentamente per 5 minuti; filtrare e berne due o tre tazze al giorno sino all’eliminazione dei calcoli, che usciranno senza coliche.

Principali costituenti

Tannini, mucillagini, acidi organici, acido gallico e tracce di sali minerali.

AVVERTENZE ED EFFETTI SECONDARI: NON SONO STATI RISCONTRATI CASI DI TOSSICITÀ NELLA CETERACH OFFICINARUM DC. MOLTE FELCI CONTENGONO SOSTANZE CANCEROGENE, ALCUNE CONTENGONO ANCHE TIAMINASI, UN ENZIMA CHE TOGLIE IL COMPLESSO DELLA VITAMINA B DELL’ORGANISMO. IN PICCOLE QUANTITÀ NON CAUSA DANNO IN PERSONE CHE HANNO UNA DIETA ADEGUATA E SOPRATTUTTO RICCA IN VITAMINA B, MA IN QUANTITÀ ELEVATE PUÒ CAUSARE PROBLEMI PER LA SALUTE. L’ENZIMA SI INIBISCE CON IL CALORE O ATTRAVERSO L’ESSICAZIONE, QUINDI CUOCENDO LA PIANTA SI RIMUOVERÀ LA TIAMINASI.

Fonti

https://www.funghiitaliani.it/topic/34835-ceterach-officinarum-willdenow/

http://sinergienaturali.com/ceterach-officinarum-dc/

http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?f=95&t=1695

IMPORTANTE: si raccomanda di raccogliere le piante solo se si è sicuri della specie a cui appartengono, lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

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