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Salvastrella minore

Sanguisorba minor Scop.

Famiglia

Rosaceae

Ordine

Rosales

Sottoclasse

Rosidae

Classe

Magnoliopsida

Descrizione

Sanguisorba minor Scop. Fl. Carniol., ed. 2. 1: 110. (1771)
Salvastrella minore, Bibinella, Salad burnet. Small Burnet, Petite pimprenelle, kleiner Wiesenknopf, Pimpinela menor, pikkuluppio

Forma Biologica:

H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione:

Pianta perenne, erbacea, sempreverde, con rizoma legnoso ed ingrossato, fusti eretti e striati, semplici o ramificati in alto, a volte pelosi in basso, spesso di colore rossastro; altezza da 20÷60 cm.
Le foglie basali sono riunite in rosetta, lunghe da 10÷20 cm, pennatosette con 5÷17 foglioline picciolate, i segmenti fogliari lunghi 1 cm, sono ellittici con peli sparsi su entrambe le facce, raramente sono glabri, hanno margine con 4÷6 denti acuti su ciascun lato; la pagina superiore è verde quella inferiore glauca. Le foglie del fusto sono gradatamente minori e con un numero inferiore di foglioline.
Le infiorescenze in spighe sferico-ovali di 2 cm circa, sono riunite all'apice dei rami; i fiori sono apetali con 4 lacinie ovate sepaloidi , verdi o rossastre con margine bianco. I fiori superiori del capolino sono femminili e hanno stimma piumoso di colore roseo o rosso, quelli inferiori sono maschili con numerosi stami gialli, lunghi e sporgenti, nella parte centrale si trovano anche un certo numero di fiori ermafroditi i cui stami non sporgono dal calice.
I frutti sono ad achenio.

Tipo corologico:

Paleotemp. - Eurasiatiche in senso lato, che ricompaiono anche nel Nordafrica.
Subcosmop. - In quasi tutte le zone del mondo.

Antesi:

maggio÷agosto

Distribuzione in Italia:

Presente in tutto il territorio.

Habitat:

Ambienti aridi, incolti, campi di foraggere, margini di vie, zone ruderali. Generalmente dal piano sino a 1.300, raramente sino a 2.000 m s.l.m.

Note di Sistematica:

Sottospecie presenti in Italia:
Sanguisorba minor Scop. subsp. balearica (Bourg. ex Nyman) Muñoz Garm. & C. Navarro - Salvastrella balearica , che si distingue per ipanzio con spigoli alati e facce coperte da creste irregolari e lungo al massimo 1,5 volte il Ø. Presente in tutto il territorio con l'eccezione della VDA dove la presenza è incerta.
Sanguisorba minor Scop. subsp. minor, che si distingue per ipanzio con 4 spigoli costati e facce reticolate, senza verrucche. Presente in VDA, PIE, LOM, TAA, VEN, FVG, LIG, EMR, TOS, CAM, PUG, SIC, la presenza è incerta in LAZ.

Tassonomia filogenetica

Magnoliophyta
    Eudicotiledoni
    Rosidi
Ordine    Rosales Bercht. & J.Presl
Famiglia    Rosaceae Juss.
Tribù    Sanguisorbeae
Genere    Sanguisorba L.

Etimologia:

Il nome del genere deriva dai vocaboli latini "sanguis" = sangue e "sórbeo" = io sorbisco , probabilmente con riferimento al principio della segnatura, che vedeva nel colore arrossato dell'infiorescenza il "segno" della capacità antiemorragiche e cicatrizzanti. L'epiteto specifico per distinguerla dalla Sanguisorba officinalis, che le somiglia ma ha dimensioni maggiori.

Curiosità:

Un vecchio porverbio, riferendosi alla Sanguisorba minor recita: "L'insalata non è buona e non è bella se non c'è la Pimpinella" e quindi corre l'obbligo di chiarire che anticamente, questa specie era conosciuta come Pimpinella e come tale venne inizialmente classificata anche dai botanici. Successivamente, ad opera di Linneo, vennero classificate nel genere Pimpinella alcune Apiaceae e la Salvastrella venne definitivamente inclusa nel genere Sanguisorba. Volgarmente è comunque ancora conosciuta anche come Pimpinella.

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=22247

Usi alimentari

La pianta odora lievemente di cetriolo e le foglie tenere possono essere consumate crude in insalata, oppure impiegate per aromatizzare formaggi, minestre, verdure cotte e macedonie.

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=22247

L'uso della pimpinella in cucina è meno frequente di quanto potrebbe sembrare, vista la diffusione del nome, anche se ha una certa frequenza nell'Italia centrale. Quello più comune è costituito dall'aggiunta delle foglie più tenere alle migliori misticanze fresche primaverili, per via del loro aromatico sapore di cetriolo (da qui anche il nome comune di meloncello). Le foglie si possono tuttavia raccogliere anche in autunno e nei periodi più miti dell'inverno. Non è raro l'uso di aggiungerla nelle misticanze cotte o nelle zuppe, mai comunque da sola, visto il sapore intenso. Consigliato è anche l'uso della pimpinella nella preparazione di vini e aceti aromatici o burri composti con cui spalmare tartine o altri snacks. È pianta adatta a sperimentazioni in cucina e soprattutto all'utilizzo come originale aromatica. Non manca per questo neppure qualche azienda che la produce per la grande distribuzione e in taluni casi si può trovare i vendita nei centri commerciali. &Eegrave; segnalato l'uso in un tipico "biancomangiare", una insalata fine di lattuga con l'aggiunta di pimpinella preparata su ordinazione dalle suore di un monastero di Fabriano.

Crostini alla pimpinella

Ingredienti: Tenere foglie di pimpinella q. b., formaggio fresco e morbido q. b., fette di pane rustico, aglio, olio extravergine di oliva. Frullare la pimpinella con un filo d'olio e un pizzico di sale. Su delle bruschette calde passate all'aglio stendere il il formaggio fresco e ripassare sopra la pimpinella frullata, decorando con qualche foglia messa da parte.

Fonte: http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/sanguisorba_minor.pdf

Proprietà

Costituenti principali: Tannini, saponine triterpeniche, olio essenziale, amido, ossalato di calcio, vitamina C.
Erba amara, astringente, digestiva, rinfrescante ad azione antiemorragica e antinfiammatoria.
Per uso interno in caso di diarrea, dissenteria e colite ulcerosa.
Per uso esterno la poltiglia delle foglie triturate e macerate nell’olio è usata come antireumatico
e antidolorifico, oppure la sola poltiglia può essere applicata direttamente su ferite, piaghe e ustioni, mentre introdotta nelle narici arresta l'epistassi; in decotto o infuso sono indicate per la cura delle emorroidi e dermatiti.

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=22247

La pimpinella è pianta ben nota, anche se in molti casi più per il nome, simpatico e destinato a facili rime come il noto adagio popolare (con varianti): "L'insalata non è buona e non è bella se non c'è la pimpinella". Oltre all'uso in cucina, come aromatica, la pianta è usata in fitoterapia per le sue funzioni digestive e la regolarizzazione del transito intestinale. Le si attribuiscono tuttavia dalla medicina popolare anche proprietà astringenti e antiemorroidali, oltre che diuretiche, aperitive, carminative, vulnerarie ed emostatiche. Il decotto si usa contro infiammazioni cutanee ed eritemi solari.

Fonte: http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/sanguisorba_minor.pdf

IMPORTANTE: si raccomanda di raccogliere le piante solo se si è sicuri della specie a cui appartengono, lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

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