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Calcatreppola campestre

Eryngium campestre L.

Famiglia

Apiaceae

Ordine

Apiales

Sottoclasse

Rosidae

Classe

Magnoliopsida

Descrizione

Eryngium campestre L. Sp. Pl. 1: 233. (1753)Calcetreppola campestre, Bocca di ciuco, eringio campestre, cardone a cento capi, brustolone.Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione

Pianta perenne alta (12) 20 - 60cm ,spinosa e con radici che possono raggiungere anche i 2 m di profondità.Fusto, legnoso alla base 2 cm Ø, eretto, robusto, molto ramificato, corimboso e lievemente arrossato alla base.Foglie basali 8 - 32 x 5 - 20 cm, persistenti, di colore verde biancastro, coriacee, picciolate, largamente ovate e 3-sette, con segmenti pennatosetti spinosi e con lamina prolungata sul picciolo che è inerme lungo 1/2 - 2/3 della lunghezza fogliare e persistente dopo l'antesi ; le superiori caulinari, sessili e amplessicauli con due orecchiette spinose.Fiori su corimbo, posti all'ascella di 4 - 6 brattee pungenti e piane, di colore verde biancastro e di forma subsferica, formanti capolini peduncolati disposti in dicasio o plecasio.Brattee 4 - 8 di 15 - 30 (40) x 1,5 - 5 mm, patenti, rigide e di forma lineare-lanceolata con apertura maggiore verso la metà e con spinule laterali alternate.Bratteole 7 - 10 mm, lunghe quanto il fiore.Calici con denti diritti sul frutto, 5 petali ristretti di 3 -4 mm di forma linearo-lanceolata con cuspide rigido e margine membranaceo. e 5 stami.Frutti diacheni ovoidi 2,5 - x 2 mm,, fortemente squamati e con scaglie appuntite di 1 mm.Tipo corologico: Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).Antesi: Giugno - SettembreDistribuzione in Italia: Presente in tutte le regioni.

Habitat

Pascoli asciutti (preferibilmente su suolo calcareo), margini strade, ambienti sassosi da 0 a 1500 m .Note di Sistematica: La stessa pianta in ambiente alpino si presenta di colore glabrescente tendente al bianco con foglie inferiori solo pennatosette e brattee lineari.Nel meridione si segnala una varietà la virens (Link) Weiss. di colore tendente al giallo con foglie 2 pennatosette e brattee lineari con spinule meno appariscenti. (Pignatti - Flora d'Italia Vol. 2°)

Tassonomia filogenetica

Magnoliophyta
Eudicotiledoni
Asteridi
Ordine       Apiales Nakai
Famiglia   Apiaceae Lindl.
Tribù      Eryngieae
Genere     Eryngium L.

Etimologia

Derivato dalla parola greca "eryngànein", che esprime l'azione di "ruttare". Dioscoride già ne parla positivamente per la capacità di questa pianta di "rendere la ventosità"e di essere emmenogoga. L'epiteto della specie è riferito ai luoghi in cui la pianta vegeta più comunemente.

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=5238

Usi alimentari

L'eringio è importante anche dal punto di vista alimentare, i giovani germogli si possono usare nelle insalate o cotti; si conservano sottoaceto e si mangiano a guisa di cetrioli.

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=5238

In cucina si consuma la radice e le parti giovani. La radice può essere mangiata come altre, ma in estate e dopo lunga bollitura, lessata e poi condita, da sola o con altre erbe. Anche le tenere foglie e i teneri getti possono essere consumati, crudi, in insalata, o anche cotti o stufati con altre erbe. Le nuove piante vengono utilizzate in alcune località come gli asparagi. Si segnala l’utilizzo (in Spagna) delle parti aeree per aromatizzare liquori o altro e il consumo della radice secca come snack. Qualcuno segnala anche l’uso di conservare sottoaceto le tenere foglie o di candirle.

Fonte: http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/eryngium_campestre.pdf

Proprietà

Ricco di sali minerali, olio essenziale e saponina. Si utilizza come diuretico, aperitivo, emmenogogo e contro l'itterizia.Curiosità: Lo scrittore romeno Panait Istrati negli "Eringi di Baragan" fa la seguente descrizione relativa alla sua dissemina: "con tutto lo slancio di cui un cavall è capace, il "Crivatz" galoppa sopra l'impero degli Eringi, sconvolge il cielo e la terra, mescola le nubi con la polvere, annienta gli uccelli, ed eccoli partiti gli Eringi per diffondere il loro seme malvaggio. Il piccolo fusto si spezza di colpo, falciato alla radice. I globi spinosi si mettono a rotolare a mille a mille, vengono da Dio sa e vanno dove dio sa."

Fonte: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=5238

La pianta è nota dall’antichità per il suo uso alimentare e medicinale, e oggi anche perché entra spesso disseccata nelle composizioni floreali. Alla radice, che contiene sostanze amare e utili, ma anche tannino e saponine, vengono attribuite capacità aperitive, toniche, diuretiche, lassative, colagoghe. Le vengono attribuite anche proprietà sudorifere, antiedematose e antispastiche. Insieme ai giovani getti viene a volte consumata in funzione di alimento-medicina. La pianta è anche nota perché sulle sue radici cresce il cardarello, fungo noto e apprezzato per il suo ottimo sapore, oggetto anche di sagre oltre che di un ricercato consumo.

Fonte: http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/eryngium_campestre.pdf

Infuso di calcatreppolo Versare 100 ml di acqua bollente su 3 g di pezzi di radice di calcatreppolo e lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare. Bere 2-3 piccole tazze al giorno, lontano dai pasti. Inoltre, si può utilizzare la radice per preparare miscele di tè con altre piante purificanti. Tintura di vino In caso di problemi digestivi, mettere a macerare 3 g di radice di calcatreppolo in 100 ml di vino bianco secco, per 10 giorni. Filtrare accuratamente il deposito. Bere non più di un bicchierino di questa tintura di vino prima dei pasti principali. Radice candita Secondo la tradizione popolare, le radici candite di calcatreppolo sono un ottimo ricostituente. Attraverso questo trattamento, inoltre, riuscirere a conservarle per un periodo prolungato. Tagliare la radice a pezzi e pelarli quando sono ancora freschi, poi cuocerli e passarli nello sciroppo di zucchero ancora caldo; infine, lasciarli a bagno per un giorno. All'occorrenza masticare 2-3 g di canditi al giorno.

Fonte: http://www.inerboristeria.com/calcatreppolo-eryngium-campestre.html

IMPORTANTE: si raccomanda di raccogliere le piante solo se si è sicuri della specie a cui appartengono, lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

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