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Bellavedova
Hermodactylus tuberosus (L.) Salisb.
FamigliaIridaceae
OrdineLiliales
SottoclasseLiliidae
ClasseLiliopsida
Descrizione
Pianta erbacea rizomatosa perenne, foglie in numero di 2 o 4 lineari e di sezione quadrangolare, superanti lo stelo fiorale, fiore solitario avvolto da spate di colore verde/giallognolo con apici ricurvi e di colore bruno. Il frutto è una capsula con semi rotondi, fiorisce da febbraio a marzo nel territorio italiano.
Hermodactylus tuberosus (L.) Mill. Gard. Dict. ed. 8. (1768).
Basionimo: Iris tuberosa L. - Sp. Pl.: 40 (1753).
Bocca di lupo, Bellavedova, Snake's head iris, Widow iris: Wolfsschwertel; Hermodactyle tubéreux
Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Pianta erbacea perenne, alta 20-40 cm, con rizoma orizzontale munito di lunghi tubercoli disposti digitalmente, misti a fibre radicali e con un fusto eretto, rigido, liscio che porta un unico fiore.Foglie tutte radicali, lineari, tetragone, lunghe 30-70 cm, più lunghe dello scapo, circondate da lunghe guaine afille.
Fiore unico, terminale, di 5 cm, avvolto dalla base da una o due spate lanceolate erbacee, con perigonio con tubo più corto dell'ovario e tepali esterni ovati, a lamina riflessa,smarginati, violaceo-foschi, vellutati, glabri, a bordi giallicci, quelli interni più corti, eretti, cuspidati, di un color verde-giallognolo.
Ovario oblungo con una loggia che si prolunga in un breve stilo con 3 lunghi stimmi gialli petaloidei,più brevi delle lacinie esterne.
Frutto: cassula uniloculare cilindrica contenente molti semi sferici.
Tipo corologico: Steno-Medit.-Sett. - Coste meridionali dell'Europa, dalla Spagna alla Grecia.
Antesi: febbraio- marzo
Distribuzione in Italia: Presente al nord in PIE, LOM, VEN , dalla Liguria, in giù è presente in tutte le regioni isole comprese in Umbria è dubbia.
Habitat: Vegeta in luoghi incolti, anche erbosi,bordi stradali, coltivi abbandonati, vigneti ed oliveti delle regione mediterranea e submontana fino a 1400 m.
Note di Sistematica: Elevato a genere monospecifico, che presenta radici a tuberi digitati ed ovario costituito da una sola loggia (uniloculare), anzichè da 3, particolarità uniche che lo controdistinguono da tutte le altre Iridacee.
Etimologia: Il nome del genere deriva dal nome che i Greci avevano dato ad una pianta dal tubero a forma dita, il cui significato letterale significa "dita di Hermes", Hermes, messaggero degli Dei, dactylon = dita,riferito alle radici per i tuberi digitati. Anche il nome specifico tuberosus fa riferimento all'apetto caratteristico delle radici, mentre il nome volgare "bellavedova" è stato ispirato dai bellissimi tepali scuri vellutati ed eleganti, come se fosse vestito a lutto.
Curiosità: Pianta di facile coltivazione, ma non comune in commercio e conosciuta solo dagli appassionati di giardinaggio.
Link:
http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=24681
http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=8951
http://www.dipbot.unict.it/alimurgiche/scheda.aspx?i=7
http://luirig.altervista.org/flora/taxa/index1.php?scientific-name=hermodactylus+tuberosus
Usi alimentari
Si consuma, fondamentalmente, il rizoma tuberizzato, ricco di amido. Per la sua estrazione dal terreno è indispensabile una zappetta. Si utilizza, inoltre, meno comunemente il peduncolo fiorale. I rizomi della Bellavedova si consumano arrostiti alla brace oppure bolliti in acqua e sale dopo aver tolto la pellicina esterna. Il peduncolo fiorale non ha un vero e proprio impiego gastronomico, ma si assapora masticandolo crudo per il suo succo di sapore dolce.
Proprietà
I rizomi della Bellavedova, altamente ricchi di sostanze nutritive, costituiscono uno degli alimenti preferiti dall`Istrice (Histrix cristata L.). Questo robusto roditore li dissotterra scavando con le sue robuste unghie buche che lasciano inconfondibile traccia della presenza dell`animale nel territorio.
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