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Cicoria comune

Cichorium intybus L.

Famiglia

Asteraceae

Ordine

Asterales

Sottoclasse

Asteridae

Classe

Magnoliopsida

Descrizione

Da Gualtiero Simonetti - Marta Watschinger : Guida al riconoscimento delle erbe di campi e prati - Illustrati Mondadori:

Pianta annua o perenne, un po' ispida, con fusto eretto o zizgagante, alto anche più di un metro; porta foglie basali partite a segmenti acuti e foglie sul fusto più o meno lanceolate e abbraccianti.I capolini sono portati alla ramificazione del fusto o all'apice e sono formati da fiori ligulati azzurri; gli acheni sono conici, con corona di brevi squame per pappo. Il nome del genere è quello greco della pianta; il nome della specie, invece, riprende il termine latino, da cui peraltro deriva l'italiano endivia. Fioritura: Luglio-Ottobre. La specie è comunissima negli ambienti ruderali, nei campi e lungo i sentieri fino oltre i 1000 m. Presente nella maggior parte d'Europa.

Da Roberto M. Suozzi : Dizionario delle erbe medicinali-Grandi Tascabili Economici Newton:

Cicoria (radicchio selvatico) Inglese:Chicory, Wild succory. Francese:Chicorèe intybe, Chicorèe sauvage. Tedesco:Gemeine Wegwarte, Weisse Zichorie. Spagnolo:Achicoria silvestre, Amargòn, Almirtòn. Pianta erbacea perenne con radice a fittone, originaria dell'Europa.Tutto l'anno presenta fiori, chiamati occhi di gatto, di un bel colore azzurro intenso.Speciali varietà di cicoria sono coltivate per trarne radici che, torrefatte e frantumate, si usano come surrogato del caffè, detto appunto caffè di cicoria o caffè olandese. Ha foglie basilari molto tomentose, di forma assai variabile, e disposte a rosetta, i suoi frutti sono acheni obovati e subcompressi. Tutta la pianta contiene lattice. Note storiche - Secondo Mattioli: la Cicoria cotta, e mangiata, conforta lo stomaco;e cruda ristagna il corpo, e però si loda per la disenteria non poco, e massimamente cotta con lenticchie. Il succhio bevuto, giova à flussi di sperma. Cotta nell'aceto, mitiga i dolori dell'orina.La decottione di tutta la pianta si dà utilmente nel trabocco di fiele. Scrivono alcuni superstitiosi overo sperimentatori de gli occulti secreti di natura, che il suo succhio incorporato con l'olio, e unto per tutto il corpo, fa impetrare favori appresso à i grandi magnati, e conseguire da loro ciò che si desidera. Castore Durante la consigliava soprattutto alle donne: il succo della cicoria applicato alle mammelle languide delle donne, le ritira e le assoda.

Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori:

Nomi dialettaliRadiccia sarvega, Radicciun, Costetti (Lig.)Sicoria, Craver (Piem.)Zucoria, Redicc (Lomb.)Cicorèa, Cicorella (Tosc.)Radichio, Radecio (Ven.)Radècc, Radett, Gorgnàl (Em.)Grugno amaro (Mar.) Mazzocchi (Laz.)Cecòra (Abr.)Scarola, Talli de S. Pascale (Camp.)Cicònia, Cicuoria, Cicumiedda (Sic.)Erba fintz'a prangiu (Sard.)Pianta molto comune, abitatrice delle zone prative incolte di tutta la penisola. Ha fiori azzurro-cielo che si schiudono all'alba e si richiudono, decolorandosi, la sera. Questo curioso ciclo fiorale è stato recentemente studiato, nel suo meccanismo più intimo, da chimici americani, i quali hanno identificato una sostanza enzimatica, localizzata nei fiori, quale responsabile dell'azione decolorante dei pigmenti azzurri della corolla. E' stato chiarito che questo enzima è attivo solo a determinate temperature, quelle cioè che si possono raggiungere nelle ore calde del giorno, ed è per questo motivo che il fiore tende a decolorarsi nelle prime ore del pomeriggio. La radice della Cicoria, ma anche le foglie ed i fiori, esercitano un'azione tonica, depurativa, diuretica e lassativa. Per uso esterno è usata contro i foruncoli e gli ascessi. Habitat: Luoghi erbosi dalla zona marittima alla regione montana di tutta la penisola e delle isole.

Da http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=7098:

Cicoria comune, Cicoria selvatica, Radicchio, Cicoria, comune, selvatico, Radice amara, matta.Forma Biologica: H scap - Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.Descrizione: Pianta bienne o perenne, erbacea, con radice a fittone, cilindrica o conica, lunga e ramificata, recisa spande un latice bianco dal sapore amaro; fusti eretti, ramosi per rami rigidi e divaricati, incavati angolosi ispidi per peli rivolti verso il basso.Altezza 20÷150 cm.Le foglie riunite in rosetta basale sono picciolate irregolarmente pennato partite con segmenti triangolari acuti, le primordiali possono anche essere non dentate, indivise. Pelose, nei luoghi secchi, glabre nei luoghi erbosi, di colore verde scuro, spesso sono soffuse di rosso, specie sulla nervatura. Le foglie cauline sono alterne e sessili, le inferiori lobate sono pelose di sopra, le superiori oblunghe e lanceolate abbastanza inguainanti.Le infiorescennze hanno involucro disposto su 2 file. Le brattee dell'involucro sono cigliate, quelle esterne sono corte e ovali, le interne oblunghe, lanceolate e dritte.I fiori tutti ligulati, con linguetta a 5 denti, sono riuniti in capolini di 2÷3 elementi portati da brevi peduncoli, sono di colore azzurro intenso, più raramente bianchi o rosa. Le infiorescenze si chiudono nel pomeriggio e con il brutto tempo.I frutti sono acheni color sabbia con cinque lati ispidi sull'orlo, sormontati da pappo con pagliette brevissime. Papppo lungo 1/10-1/8 dell' achenioTipo corologico: Cosmop. - In tutte le zone del mondo, senza lacune importanti.Antesi: luglio÷ottobreDistribuzione in Italia: Presente in tutte le regioni.Habitat: Luoghi erbosi e campi incolti, lungo i margini delle strade; 0÷1.200 m s.l.m.Note di Sistematica: È inclusa la subsp. che un tempo era indicata comeCichorium intybus L. subsp. glabratum (C. Presl.) Arcang.Note, possibili confusioni: Specie simile è il Cichorium endivia L. subsp pumilum (Jacq.) Cout. - Endivia selvatica, che si differenzia per essere pianta annua, di dimensione minore, peloso-ispida, con peduncoli ingrossati a clava sotto i capolini e pappo lungo 1/6-1/2 dell'achenio. Presente come avventizia naturalizzata in LOM, TOS, UMB, LAZ, MOL, CAM, BAS, SIC E SAR.Tassonomia filogeneticaMagnoliophyta    EudicotiledoniAsteridiOrdine    AsteralesFamiglia Asteraceae Bercht. & J.PreslTribù CichorieaeGenere Cichorium L.Etimologia: È difficile stabilre con certezza l'origine etimologica di questo binomio, quello del genere potrebbe derivare dal greco "kikhória" forse da "kikhéo"= io trovo, io cerco e "óros"= monte . Il nome specifico derivato dal greco” èntubon” corrisponde all'italiano indivia.

Usi alimentari

Da http://cucina.corriere.it/ricette/salento/38/cicoria-selvatica-pomodori_8027d73e-1af6-11df-af4a-00144f02aabe.shtml:

Cicoria selvatica e pomodori

Ingredienti per 4 persone1 kg di cicoria selvatica, 100 g di pomodorini ciliegia, 1 spicchio di aglio, 1 peperoncino, Pecorino Leccese grattugiato, 1 ciuffetto di prezzemolo, olio extravergine di oliva, salePreparazioneMondate e lavate in più acque la cicoria, quindi lessatela per circa 5 minuti in abbondante acqua bollente salata. Scolatela al dente tenendo da parte l’acqua di cottura.In una casseruola fate rosolare l’aglio sbucciato in mezzo bicchiere di olio; eliminatelo e aggiungete la metà dei pomodorini, lavati e tagliati in quattro, regolate di sale, unite il peperoncino spezzettato e lasciate insaporire.Aggiungete la cicoria strizzata e i rimanenti pomodorini ridotti in quarti, versate 2 mestoli dell’acqua di cottura filtrata attraverso un colino e fate insaporire la preparazione a fiamma vivace. Cospargete generosamente di pecorino grattugiato e prezzemolo finemente tritato e servite subito.

Proprietà

Da Gualtiero Simonetti - Marta Watschinger : Guida al riconoscimento delle erbe di campi e prati - Illustrati Mondadori:

Le piante selvatiche possono esserre utilizzate per preparare insalate crude o cotte, saporite ma decisamente amare; come pianta officinale ha proprietà toniche, stomachiche, febbrifughe. E' buona mellifera. Come pianta coltivata è stata diffusa perchè la radice torrefatta era utilizzata come succedaneo del caffè; esistono varietà a foglie grandi e con nervature carnose che forniscono ottime verdure, come le famose cicorie da cespo a foglie verdi o rosse (radicchio rosso di Verona e Treviso, variegato di Castelfranco), le cicorie da taglio e infine quelle da radice (di Magdeburgo). L'endivia è una specie affine (C. endivia L.) conosciuta solo come pianta coltivata: fornisce grandi rosette a cespo conosciute come scarola, endivia riccia.

Da Roberto M. Suozzi : Dizionario delle erbe medicinali-Grandi Tascabili Economici Newton:

Parti usate - Radici e foglie. Componenti principali - Radice (nel succo):sostanze amare, lattucina e lattupicrina (sono lattoni sesquiterpenici), inulina (anche fino al 50% nelle radici fresche), acido cicorico, tannini, aminoacidi, colina, zuccheri, mannite. Foglie:acido cicorico, acido caffeico, acido clorogenico (sembra avere attività batteriostatica), colina, zuccheri, aminoacidi, cicoriina. Indicazioni terapeutiche - Leggera, lassativa, diuretica, coleretica, colagoga, eupeptica. Ha un'azione amaro-tonica e ne è stata segnalata anche un'azione ipoglicemizzante. Si usa in decotto e tintura vinosa.

Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori:

Proprietà: Depurative, diuretiche, lassative. Fioritura: Luglio-Ottobre. Tempo balsamico: Luglio. Parti usate: Foglie e radice. Componenti principali: Sali minerali, glucidi, lipidi, proteine, vitamine B, C, P, K, amminoacidi, inulina. Preparazioni Decotto (Depurativo):Far bollire gr. 20 di foglie fresche di Cicoria in un litro d'acqua fino a ridurre il liquido a 750 gr.. Filtrare il decotto e berlo alla mattina a digiuno.La dose indicata serve per due volte. Infuso (Diuretico):Gr. 50 di radice in una tazza di acqua bollente.Filtrare il liquido e berlo durante il giorno.

Da http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=7098:

Principali costituenti: lattoni sesquiterpenici, derivati dell'acido caffeico, idrossicumarine, flavonoidi, sali minerali, vitamine, aminoacidi.Erba amara, diuretica, leggermente lassativa, stomachica, antinfiammatoria, febbrifuga, ad azione tonica sul fegato e la cistifellea, è ottima come depurativo per la presenza dell'acido dicaffeiltartarico, e per questo è indicata nel drenaggio e come coadiuvante nelle terapie dimagranti.Con le radici cotte, oppure fresche pestate, si ottiene una maschera rinfrescante ed emolliente da applicare sul viso, per combattere gli arrossamenti della pelle.Gli ingredienti attivi contenuti nel Cichorium intybus, sono stati studiati presso il Centro Resnati, dell' Ospedale San Raffaele di Milano, per valutarne l'efficacia nel trattamento dell'alopecia androgenetica, pare con risultati incoraggianti.In cucina si possono utilizzare le foglie per preparare insalate sia crude che cotte, saporite, ma decisamente amare.In passato,soprattutto nel periodo bellico, le radici tostate, venivano usate come succedaneo del caffè.Buona mellifera.Curiosità: Impiegata sin dall'antichità nelle pratiche magiche si riteneva che la sua radice fosse in grado di rendere invisibili. Accanto a questo, esisteva un uso terapeutico risalente agli antichi egizi, che la citano già 4.000 anni fa nel “Papiro di Ebers” . Gli egizi come più tardi gli arabi fecero grande consumo delle foglie come insalata. Al tempo dei faraoni il succo, unito ad aceto e olio di rosa, veniva impiegato contro il mal di testa, mentre veniva bevuto con il vino per alleviare il fegato e i problemi di vescica.Il medico greco Galeno la considerava “amica del fegato e non contraria allo stomaco”.Già in epoca romana veniva coltivata come verdura.Estimatore di quest'erba era il poeta latino Orazio che pare la consumasse tutti i giorni.Castore Durante la consigliava alle donne con mammelle "languide" pare che il succo rendesse nuovamente il seno pieno e turgido.Una leggenda rumena narra che il sole chiese in moglie una bellissima donna che si chiamava Domna Floridor, Donna dei Fiori. Lei non volle saperne, ed il sole indignato la trasformò in fiore di cicoria, condannato a fissare l'astro dal momento in cui appare e a richiudere i petali nel momento in cui scompare.Il botanico tedesco Conrad di Megenberg, vissuto nel XIV secolo, chiamò la cicoria "sponsa solis", sposa del sole, e nella tradizione popolare di tutta la Germania era nota come erba del sole o del solstizio.Un'altra leggenda vuole che, raccogliere la cicoria, senza sradicarla, ma con una moneta d'oro nelle mani, nel giorno dei santi Piero e Paolo, il 29 giugno, assicuri la corresponsione amorosa.Nel linguaggio dei fiori rappresenta la frugalità e la temperanza.L'uso della cicoria come surrogato del caffè, fu introdotto dal botanico e medico padovano Prospero Alpini nel 1600 circa, aveva allora scopo terapeutico. Solo in seguito nel 1690 circa, la cicoria venne coltivata come succedaneo del caffè dagli olandesi, da qui il nome di "caffè olandese".La coltivazione di cicoria a questo scopo, ebbe un grande impulso in seguito al blocco continentale, quando Napoleone si oppose all'importazione della canna da zucchero e anche del caffè.Tuttora come verdura, è un'importante coltura diffusa in tutta l'Europa continenatale.Esistono 3 tipi principali di cicoria da fogliame: le cultivar amare, a foglia increspata (catalogna), coltivate come verdura invernale; quelle a foglia stretta (tipo cicoria belga) consumate perlopiù in insalata; quelle a foglia larga (tipo trevigiana a foglie rosse o radicchio), che si consumano crude o cotte.

IMPORTANTE: si raccomanda di raccogliere le piante solo se si è sicuri della specie a cui appartengono, lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

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