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Anemone stellato
Anemone hortensis L. subsp. hortensis
FamigliaRanunculaceae
OrdineRanunculales
SottoclasseMagnoliidae
ClasseMagnoliopsida
Descrizione
Da http://www.funghiitaliani.it/index.php?showtopic=8595
Sinonimi
Anemone stellata Lam.Anemone versicolor Salisb.Anemone hortensioides H.Lév.Anemone coronarioides H.Lév.
Etimologia
Anemone deriva dal greco ἄνεμος (anemos) = vento, per una credenza, risalente ai tempi dell'antica Grecia, che ci espone Plinio il Vecchio (I sec. d. C.): flos numquam se aperit, nisi vento spirante: unde et nomen accepere [Plin., Nat. hist. lib. XXI: cap. XCIV (XXIII)] [trad.: il fiore si apre solo quando soffia il vento, per tal motivo ha preso questo nome]; anche Dioscoride (I sec. d. C.) chiama questo genere di piante á¼€νεμÏŽνη (anemone), e ne identifica due distinti generi: uno ἄγρια (agria) = selvatico, l'altro á¼¥μερος (emeros) = coltivato, di quest'ultimo cita altresì alcune specie (Diosc., Mat. med., lib II: CCVII). L'attributo hortensis deriva dal latino hortus = orto, giardino, in riferimento alla facilità con cui questa specie ripopola i terreni bonificati, quali, appunto, giardini, pascoli e uliveti, nonché i bordi delle strade.
Descrizione
Pianticella tuberosa perenne a portamento erbaceo; tubero ± allungato, legnosetto, lungo da 1 a 5 cm, bruno-nerastro; scapi densamente pubescenti, per pelosità semplice perlopiù eretta e appressata allo stelo, lunghi fino a 30-35 cm, generalmente incurvati durante l'accrescimento, all'antesi all'incirca eretti, spesso arrossati, portanti un singolo fiore e foglie disposte in un unico verticillo di 3; le restanti foglie sono tutte radicali. Il riposo vegetativo avviene durante la stagione arida (estate), col disseccamento di tutte le parti aeree, la ripresa vegetativa avviene durante il periodo autunnale con la riemissione delle foglie basali.
Foglie
Foglie basali con picciolo lungo fino a 10 cm, spesso arrossato e con indumento simile a quello dello scapo fiorale; lamina palmata, divisa in 3 segmenti, di cui i 2 laterali profondamente 2-lobati, con lobi a loro volta 2-/3-lobati o 2-/3-laciniati (in questo caso tali divisioni possono essere intere o ulteriormente 2-/3-forcate) o interi, mentre quello centrale 3-lobato, con lobi a loro volta 2-/3-forcati o interi. Foglie cauline disposte in un unico verticillo di (2) 3 (4), sessili, da ellittico-lanceolate o ovato-lanceolate a sublineari, e da intere-acuminate a 2-/3-forcate, in quest'ultimo caso con lobo mediano che può essere ulteriormente diviso. Sia le foglie basali che quelle caulinari hanno margine variamente ciliato e portano, di norma, un mucrone all'apice di ciascuna divisione.
Fiori
I fiori, in posizione apicale, sono singoli, attinomorfi, ermafroditi; perianzio composto da numerosi (generalmente da 10, o poco meno, a 20, o poco più) sepali petaloidi di norma violaceo-chiari, molto più di rado rosati o bianchi, sempre con venature scure ben evidenti, da lungamente ellittici a oblunghi, perlopiù ottusi (a volte acuti), con facce leggermente discolori, in genere embriciati perché disposti in (1) 2-3 verticilli; stami numerosi, con filamenti bianco-cerulei e antere ceruleo-scure e lucide; gineceo formato da numerosi carpelli liberi, ciascuno con stilo lineare persistente, ma non accrescente.
Frutti
Poliachenio; acheni oblungo-ovoidali lanosi e portanti un lungo rostro apicale (che poi corrisponde allo stilo che non si allunga, ma si ingrossa con la maturazione di ciascun frutto).
Periodo di fioritura
Fiorisce da febbraio ad aprile; in Sardegna e nelle Regioni più meridionali, alle quote più basse, l'antesi inizia a gennaio.
Territorio di crescita
Specie esclusiva del Mediterraneo centro-settentrionale, dalla Provenza, Corsica e Sardegna, fino alla Grecia e Isole Egee [a Creta e Karpathos è presente la sottospecie endemica A. hortensis subsp. heldreichii (Boiss.) Rech. f.]. In Italia è presente, allo stato spontaneo, dal Sud fino al Centro-Nord, Isole comprese, assente nelle Regioni a nord di Emilia Romagna e Liguria.
Habitat
Cresce in prati incolti, schiarite dei boschi o della macchia, giardini, pascoli o coltivi abbandonati, uliveti, bordi stradali, dal livello del mare fino a circa 1200 m di quota. Somiglianze e varietà Anemone pavonina Lam., da alcuni autori considerato come una varietà di A. hortensis [A. hortensis L. var. pavonina (Lam.) Gren. et Godr.]; si differenzia da questo per avere perianzio con un numero mediamente minore (da 7 a 12) di elementi, che sono in proporzione più larghi, da lanceolati a oblanceolato-spatolati, generalmente acuti, con varie colorazioni che vanno dal rosso al violetto-chiaro al roseo, al bianco, spesso sbiancati, o con una chiazza giallastra, alla base; sono possibili ibridazioni con A. hortensis. In Italia è specie avventizia, introdotta nei giardini a fini colturali-ornamentali; naturalizzata, ma non frequente, in Liguria e Toscana; sporadica, sotto forma di piccole popolazioni sfuggite alla coltivazione in Emilia Romagna e, probabilmente, anche in altre Regioni. Pianta protetta in Toscana dalle LL. RR. n. 39 del 21/03/2000 e n. 56 del 06-04-2000.
Usi alimentari
La pianta non è commestibile.
Proprietà
Costituenti chimici
Come Anemonoides nemorosa L., contiene un glicoside del lattosio (ranunculoside) che, per idrolisi, si trasforma in protoanemonina la quale, a sua volta, genera anemonina. Flavonoidi (delfinina, pelargonidina, quercetina) saponine (ederagenina), triterpeni.
Uso Cosmetologico
Nessun uso cosmetico è conosciuto: tutte le parti della pianta fresca contengono protoanemonina, una sostanza che può provocare serie irritazioni topiche.
Uso Farmacologico
Non esiste un uso farmacologico moderno di questa specie che, al momento attuale, è trascurata anche dalla ricerca in campo fitochimico e farmacologico, per quanto riguarda il suo impiego medicinale.
Medicina alternativa e Curiosità
La protoanemonina, contenuta nella specie ed in altre congeneri, ha azione rubefacente o vescicatoria, a seconda dell'intensità e della durata dei cataplasmi ricavati dalle parti verdi della pianta. In passato questo rimedio veniva utilizzato, nella medicina popolare, per lenire i dolori articolari ma già da tempo è caduto in disuso.
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