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Borragine comune

Borago officinalis L.

Famiglia

Boraginaceae

Ordine

Lamiales

Sottoclasse

Asteridae

Classe

Magnoliopsida

Descrizione

(Da Gualtiero Simonetti - Marta Watschinger : Guida al riconoscimento delle erbe di campi e prati - Illustrati Mondadori) Specie annuale, ispida, con fusto grosso, porta grandi foglie ovali un pò decorrenti; i fiorisono grandi, stellati, azzurri con cinque lobi, da cui sporgono le antere scure. Il nome del genere deriva dall'arabo abourach e significa padre del sudore, con riferimento alle proprietà sudorifere della pianta. Fioritura:Aprile-Luglio. Si trova qua e là nei terreni concimati e negli ambienti ruderali, fino a 800 m. Presente soprattutto nell'Europa centro-meridionale. (Da Roberto M. Suozzi : Dizionario delle erbe medicinali-Grandi Tascabili Economici Newton) Inglese:Borage. Francese:Bourrache officinale. Tedesco:Borretsch. Spagnolo:Borraja comùn. Pianta erbacea annua, particolare perchè ricoperta da setole coriacee biancastre. Presenta un fusto eretto alto dai 30 ai 50 centimetri, ramoso in alto, ispido e ruvido. Le foglie basali sono grandi, ma tutte hanno margine dentato, un picciolo incavato e fragile; i suoi fiori sono di colore azzurro vivo, raccolti in grappoli terminali. Acheni bislunghi formano il frutto. Si raccoglie dalla primavera all'autunno. Cresce in Europa meridionale e in Africa del Nord. Note storiche - A. Guillamin, F. Moreau e C. Moreau riferiscono che: le sue proprietà sudorifere sono così note ed esaltate da far pensare che il suo nome volgare francese e quello latino derivino dall'arabo bu rach, che vuol dire padre del sudore. Si è anche ritenuto che derivasse dall'etimologia greco-latina di cardìa/cordis, car ago (conduco al cuore;vado verso il cuore), benchè nessuna parte di questa pianta abbia azione sul cuore. Secondo Porta (che si basava sul nome greco e su diffuse credenze popolari) caccia tristezza e ipocondria. Macer Floridus afferma che un decotto di borragine, sparso nella sala, rallegra gli ospiti. Una vecchia ninnananna toscana presenta il fior di borragine come pauroso, ma questo forse solo per problemi di rima. Gerolamo Mercuriale (1550-1606), maestro della scuola padovana, prescriveva nella cura della Melancholia del succo di borragine e dettava la seguente formula: seri caprini libram 1, elleb. niger 3, epithymi polypodii ana 3, succi borrag. 3.I.F:. Un ricettario cosmetico del XVI secolo consigliava: Lume de roza biancha lavada, lume zucarina, lume seminis, lume schaiola, argenzo sublimato, camphora, fior de fava, fior de boragio, fior di malva, foglie d'olivetta dr 3 et metti tutte queste cose a lambicho, cum fuocho lento et raccolli quando è stillata tutta l'aqua. Per Crescenzi: la borrana (...) ha proprietà di letizia generare, se in vino messa, a ber si dia, imperocchè il cuore molto conforta. Anche il Supplemento al Dizionario di Sanità 1784, tomo IV, ci fa sapere che temperano ambedue (la borragine assieme alla buglossa) l'acido ipocondriaco, ma non lo curano.Per ottenere il tal scopo si adopera il siropo col croco.La conserva dei fiori e l'acqua di cannella borraginata sono valevoli agli stessi mali. (Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori) Nomi dialettali Bùraxa, Burraxa (Lig.) Burràs, Boragia (Piem.) Borrajna, Burascena (Lomb.) Borrasene (Ven.) Burazna (Em.) Napatara (Umb.) Verraine (Abr.) Vorràgine (Camp.) Vurrani (Pug.) Burràina (Cal.) Vurràina (Sic.) Limboina (Sard.) La borragine è una specie largamente diffusa nelle zone coltivate di tutta la Penisola.E' frequentemente soggetta a coltivazione per la commestibilità delle sue foglie che da molti vengono consumate in insalata. Vive nei luoghi incolti e coltivati, nelle siepi della regione marittima e sub-montana di tutta Italia.

Fonte: Erbario di Officinaverde agricoltura consapevole

Borragine comune, Borrana, Borragine, Buglossa vera, Boragia, Lingua rada.Bee Bread

Forma Biologica

T scap - Terofite scapose. Piante annue con asse fiorale allungato, spesso privo di foglie.

Descrizione

Pianta annua, erbacea, alta sino a 70 cm, fusti eretti, ramosi in alto, sovente venati di rosso. Tutta la pianta è caratterizzata dalla presenza di lunghe setole subspinose patenti o riflesse, bianche, che la rendono ispida.Le foglie inferiori lungamente picciolate, hanno lamina ovato-lanceolata, margine dentato, ondulato, e nervatura rilevata , le cauline sono lanceolate, brevemente picciolate o amplessicauli.I fiori peduncolati, sono penduli in piena fioritura e di breve durata, riuniti in infiorescenze terminali, hanno calice composto da 5 sepali stretti e lanceolati saldati solo alla base, che durante la fioritura si aprono notevolmente, per poi richiudersi sul frutto. Corolla con tubo breve, azzurra-blu, più raramente bianca, è pentalobata, gli stami sono 5, le antere derivanti dall'unione degli stami , sono violette.I frutti sono tetracheni marrone chiaro di forma ovale, molto duri che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni.

Tipo corologico

Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).

Antesi

aprile÷agosto, ma in alcune zone fiorisce ± tutto l'anno ( Sicilia, Toscana) .

Distribuzione in Italia

Spontanea o naturalizzata è presente in tutto il territorio.

Habitat

Specie comune, predilige i terreni concimati e gli mbienti ruderali umidi, sabbiosi o argillosi. Generalmente fra 0÷800 raramente sino a 1.500 m s.l.m.

Specie congeneri

Borago morisiana Bigazzi e Ricceri - Borragine di Moris, che si distingue per essere pianta interamente ricoperta di peli ispidi, con foglie lanceolate riunite rossetta basale, infiorescenza composta da piccoli fiori bianchi, campanulati, frutti capsule troncate alla base con strie longitudinali di color nerastro. Endemica della Sardegna.

Borago pygmaea (DC.) Chater & Greuter - Borago di Sardegna, che si distingue per essere pianta perenne, fiori azzurri, corolla con tubo cilindrico e lobi brevi. Endemica della Sardegna.

Tassonomia filogenetica

Magnoliophyta
Eudicotiledoni
Asteridi
Ordine      Asteridi di collocazione incerta
Famiglia  Boraginaceae Juss.
Tribù      Boragineae
Genere      Borago L.

Etimologia

L'etimologia del nome generico è piuttosto controversa: secondo AA.VV. deriva dall'arabo “abou rach”= padre del sudore, con riferimento alle proprietà sudorifere della pianta; altri invece sostengono che avrebbe origine dal latino “burra” = stoffa grossolana pelosa, con riferimento ai peli del fusto e delle foglie, che rendono la pianta ruvida al tatto; altri invece ritengono che “ borago” derivi dalla corruzione di corago da “cor”= cuore e “ago” = agisco, per i suoi effetti stimolanti; infine alcuni sostengono che il nome derivi da “barrach” parola celtica che significa uomo coraggioso. Il nome specifico indica le proprietà officinali della pianta.

Curiosità

Il primo a descriverla e ad impiegarla a scopo curativo fu sant' Alberto Magno nel XIII secolo.Questa pianta ha fama di sollevare il morale come afferamava John Gerard nel suo The Herball, or General Histoire of Plantes (1597).Ancora prima, aggiunta al vino, veniva usata dagli antichi romani per curare la malinconia e la tristezza, dai Celti per dare coraggio ai guerrieri per affrontare i nemici in battaglia. Gli antichi Greci invece la usavano per curare il mal di testa da sbronza.Plinio la chiamava "Euphrosinum" perché rende l'uomo euforico: felice e contento come attesta l'antico verso "Ego Borago - Gaudia semper ago.". Sosteneva che i fiori consumati in insalata rendono propensi al riso e sgombrano la mente dai cattivi pensieri, le foglie e i fiori nel vino tolgono la tristezza e la malinconia e danno la felicità . Riteneva che la Borago fosse il famoso "Nepente di Omero" e che consumata nel vino portava all'oblio ed alla spensieratezza."llawenlys"(nome gallese dell'erba), significa "erba della contentezza" (forse a causa del vino con cui la si gustava).Parkinson la raccomandava per espellere pensieri e malinconia.Bacon diceva essere un eccellente rimedio per reprimere i fuligginosi vapori della polverosa malinconia.Culpepper trovava la pianta utile nelle febbri putride e pestilenziali, nel morso di serpenti velenosi, nella tubercolosi, negli itteri, nel mal di gola e nei reumatismi.Fonte: www.actaplantarum.org

Usi alimentari

In cucina si usano le foglie e i fiori. Le prime si usano cotte nei minestroni, nelle zuppe, come ingrediente di frittate, torte, paste ripiene o di paste verdi, o fritte dopo essere state passate in pastelle variamente preparate. Si possono consumare da sole o insieme ad altre erbe, o asciutte e condite in accompagnamento a legumi o formaggi o variamente ripassate in padella. In effetti ogni zona ha la sua tipica preparazione a base di borragine e le sue misticanze cotte alle quali le foglie della pianta vengono aggiunte. Essa entra in particolare in alcune preparazioni tipiche della cucina ligure, nelle torte pasqualine e nei ravioli genovesi o di altre località, detti appunto “di borragine”, e nei caratteristici pansotti. Entra anche in alcune versioni locali della caratteristica “zuppa frantoiana” toscana e in una particolare versione etnea di “paparotta”, a base di semolino. Le foglie si consumano e si aggiungono fresche nelle insalate miste - anche con pomodori e cipolle - fornendo il caratteristico sapore di cetriolo, ma in questo caso vanno affettate sottilmente per via della peluria ispida. Per le proprietà emollienti della pianta se ne ricavano succhi rinfrescanti, da consumare da soli, e prodotti setacciati, che vengono reimpiegati nelle pietanze. Le foglie sono utilizzate in diverse aree della Penisola come alimento-medicina, soprattutto per purificare l’organismo. Simili usi, oltre a quelli gastronomici, sono presenti in altri paesi dell’area mediterranea. I fiori possono essere usati in cucinasoprattutto a scopo decorativo, per dare un colore particolare ai risotti o alle paste asciutte o per adornare gli stessi o le insalate o molte altre preparazioni e presentazioni. Per decorare, i fiori possono anche essere canditi o congelati nel ghiaccio, o servire a guarnire gli aperitivi. Con i fiori si possono anche colorare aceti aromatici. È pure segnalato l’uso di conservare sotto aceto i boccioli e di usarli come i capperi. Infine, dalle foglie pestate in un mortaio si ottiene un succo altamente dissetante e rinfrescante.

Fonte: www.piantespontaneeincucina.info

Vedendola così ispida, non la si direbbe una buona commestibile, invece le giovani foglie e i fiori sono ottimi in insalata, in frittate e in minestre. Come verdura cotta non ha nulla da invidiare agli spinaci, buona anche come farcia per i ravioli. E' un componente del “preboggion”il mazzetto aromatico della cucina ligure e in Campania, viene cotta con le lenticchie. Può essere aggiunta alle "salse verdi". L'erba fresca dall'odore e sapore simili al cetriolo, è impiegata come erba aromatica, specialmente per la conservazione dei cetrioli. Il gusto lieve, la rende gradevole per insaporire il té freddo e bevande di frutta. I bellissimi fiori sono usati canditi in pasticceria, possono anche essere congelati in cubetti di ghiaccio per aggiungere qualcosa di originale alle bibite e come colorante naturale, messi a macerare nell'aceto bianco lo tingono d'azzurro.

Fonte: www.actaplantarum.org

Proprietà

(Da Gualtiero Simonetti - Marta Watschinger : Guida al riconoscimento delle erbe di campi e prati - Illustrati Mondadori) Un tempo era coltivata per le foglie, usate nelle minestre e come verdura; entrano nelle insalate crude, logicamente quando le foglie stesse sono giovani e tenere, altrimenti le robuste setole le rendono poco appetibili. Come verdura cotta si possono preparare come gli spinaci o assieme ad altre verdure di stagione nelle frittate. Particolarmente interessanti, come dolce, sono le frittelle di borragine, fatte sempre con le foglie, e come curiosità i fiori canditi, che si possono utilizzare come guarnizioni. Le proprietà officinali della pianta sono:emolliente, sudorifera, espettorante. E' buona mellifera.
(Da Roberto M. Suozzi : Dizionario delle erbe medicinali-Grandi Tascabili Economici Newton)
Parti usate - Fiore e parte aerea della pianta.
Componenti principali - Mucillagini, antociani, nitrato di potassio (che conferirebbe la capacità diuretica), tannini, olio essenziale, alcaloidi pirrolizidinici che possono avere carattere epatotossico.
Indicazioni terapeutiche - E' utilizzata in infuso come antireumatico, diuretico, antinfiammatorio e come emolliente.E' altresì indicata nel trattamento di tossi, raffreddori, influenze, è anche febbrifuga.In gastronomia è apprezzata in minestre, insalate, frittate. E' una pianta da utilizzare con cautela.

(Da Giorgio De Maria : le nostre Erbe e Piante Medicinali - Fratelli Melita Editori)
Le vengono attribuite proprietà leggermente diuretiche, rinfrescanti, emollienti, depurative e sudorifere grazie ai principi attivi che sono distribuiti in tutte le sue parti, ma specialmente nelle parti verdi.I suoi fiori forniscono un colorante verde, un tempo molto ricercato dai tintori.Per l'alto contenuto di potassio e calcio, la Borragine può costituire un concime economico ed ecologicamente sano, utilizzando le sue ceneri.
Proprietà: Emollienti, sudorifere, depurative.
Fioritura: dalla primavera all'autunno.
Tempo balsamico: Giugno.
Parti usate: Le sommità fiorite e le foglie.L'essiccazione deve avvenire all'ombra in luogo ventilato e lontano dalla polvere.
Componenti principali: Mucillagini, nitrato di potassio, resine, tannino, acido fosforico, magnesio, un olio essenziale.
Preparazioni
Vino depurativo :Versare una manciata di sommità fiorite in un litro di vino di buona qualità.Lasciare macerare per una settimana circa, colare e consumare a bicchierini prima dei pasti..
Decotto (Reumatismi):In un litro di acqua si facciano bollire per mezz'ora gr. 10 di foglie secche. Filtrare, addolcire con miele e bere tre o quattro bicchierini al giorno.

Fonte: Erbario di Officinaverde agricoltura consapevole

Principali costituenti

Mucillagini, tannini, flavonoidi, saponine, è ricca di minerali essenziali quali calcio e potassio, acido palmitico e acidi grassi essenziali Omega-6.Ha proprietà diuretiche, sudorifere e antinfiammatorie. Nella medicina popolare è impiegata per depurare il sangue, in caso di reumatismi, tosse e mal di gola. I semi sono una ricca fonte di acido gammalinolenico: l'olio regola il sistema ormonale e abbassa la pressione del sangue; le mucillagini le conferiscono buone qualità emollienti con le quali protegge e ammorbidisce i tessuti a cui è applicata, ad esempio in caso di pelle secca. È un ottimo rimedio per la psoriasi e per condizioni infiammatorie come l'eczema. Con una manciata di fiori fatti macerare per una settimana nel vino, si ottiene un'ottima bevanda depurativa. Buona mellifera: la borragine è una pianta che fornisce un nettare molto gradevole e ricercato dalle api, che ne ricavano un miele con un aroma particolarmente gradevole.

L' uso di grandi quantità di Borago officinalis è sconsigliato, per la presenza nelle parti aeree della pianta di pirrolizidina, un alcaloide con attività epatotossica, genotossica e carcinogenica.Gli alcaloidi pirrolizidinici sono assenti nei semi e nell'olio prodotto dai semi, quindi non ci sono problemi di tossicità nell'assunzione dell'olio.Il Ministero della salute con un recente decreto ha stabilito che fiore, foglia e pianta erbacea con fiori della Borago officinalis sono da considerare degli estratti vegetali non ammessi negli integratori alimentari.

Fonte: www.actaplantarum.org

Uso Cosmetologico
Per applicazioni sul derma risulta utile al trattamento d'infiammazioni in genere dovute alle cause più varie, dalle ustioni alle punture di insetti. L'olio estrato dai semi viene applicato sul corpo per il trattamento preventivo delle rughe e per dare elasticità al tessuto cutaneo.
Uso Farmacologico
Questa specie viene utilizzata ad ampio spettro per le tante proprità terapeutiche possedute: diuretica, blandamente lassativa, antinfiammatoria, espettorante, depurativa. L'olio estratto dai suoi semi viene usato per: trattamento del colesterolo, dermatiti, eczemi, ipertensione, psoriasi. La funzione emolliente della mucillagine viene indicata per il trattamento di disturbi a carico dell'apparato urinario, gastrointestinale e respiratorio. Tutti i preparati vengono normalmente filtrati per l'eliminazione della peluria presente.Fonte: www.funghiitaliani.it

IMPORTANTE: si raccomanda di raccogliere le piante solo se si è sicuri della specie a cui appartengono, lontano da fonti di inquinamento e contaminazione come industrie, strade, rifiuti, torrenti inquinati, stalle ecc.

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