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Shat-Chakra-Nirupana: il Fiore di Loto Sahasrara

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sahasrara chakra
Shat-Chakra-Nirupana

Shat-Chakra-Nirupana

La descrizione dei sei centri


Il Fiore di Loto Sahasrara è descritto nel Shat-Chakra-Nirupana nei versetti dal 40 al 49.
Al di sopra (della fine) della Sushumna Nadi c’è il Fiore di Loto dai mille petali; è bianco e ha la corolla rivolta all’in giù; i filamenti sono rossi. Le cinquanta lettere dell’alfabeto da A a La, anch’esse bianche, girano per venti volte intorno ai suoi mille petali. Sul pericarpo v’è Hamsah, e sopra Hamsah v’è il Guru, che è lo stesso Parama-Shiva. Sopra il Guru, vi sono i mandala Surya e Chandra, e sopra ancora Mahavayu. Su quest’ultimo sta il Brahmarandhra, che ha sopra Mahashankhini. Nel mandala della Luna v’è il triangolo simile al lampo, dentro il quale sta la sedicesima Kala della Luna, che è sottile come la centesima parte di una fibra di loto, è rossa ed ha la bocca volta in basso. Nel grembo di questa Kala c’è la Nirvana-Kala, sottile come la millesima parte della punta di un capello, anch’essa rossa e con la bocca volta all’in giù. Sotto Nirvana-Kala c’è il Fuoco chiamato Nibodhika, che è una forma di Avyaktanada. Sopra di esso (Nibodhika) e dentro la Nirvana-Kala v’è Para-Bindu, che è insieme Shiva e Shakti. La Shakti di questo Para Bindu è la Nirvana Shakti, che è Luce (Tejas), esiste nella forma di Hamsah (Hamsarupa) ed è sottile come la decimilionesima parte della punta di un capello. Questo Hamsa è Jiva. Dentro il Bindu c’è il Vuoto (Shunya) che è il Brahmapada (sede del Brahman).


Shatchakranirupana - versetto 40 prima parte
Shatchakranirupana - versetto 40 seconda parte

Tadūrdhve śaṅkhinyā nivasati śikhare sūnyadeśe prakāśaṁ
visargādhaḥ padmaṁ daśaśatadalaṁ pūrņacandrātiśubhraṁ
Adhōvaktraṁ kāntam taruņaravikalākāntikiñjalkapuñjaṁ
ḷakārādyairvarņaiḥ pravilasitavapuḥ kevalānandarūpaṁ.

40 – Al di sopra di tutti questi, nel vuoto spazio in cui è Shamkhini Nadi e sotto Visarga, v’è il Fiore di Loto dai mille petali. Questo Fior di Loto, lucente e più bianco della luna piena, ha la testa china. Esso affascina. I ciuffi dei suoi filamenti si tingono del colore del giovane Sole. Il suo corpo risplende di lettere, a cominciare da A, ed è la beatitudine assoluta.


Shatchakranirupana - versetto 41

Samāste tasyāntaḥ śaśaparirahitaḥ śuddhasaṁpūrncandraḥ sphurajjyotsnājalaḥ paramarasacayasnigdhasaṁtānahāsī.
Trikoņaṁ tasyāntah sphurati ca satataṁ vidyudākārarūpam
tadantahūanyaṁ tatsakala-suragaņaih sevitaṃ cātiguptaṁ.

41 – Dentro di esso (il Sahasrara) v’è la Luna piena, senza l’orma della lepre, risplendente come in un cielo sereno. Diffonde a profusione i suoi raggi, ed è umida e fredda come il nèttare. Nel suo interno (del Chandra-mandala) v’è il Triangolo che costantemente rifulge come la folgore, e nel cui interno splende il Grande Vuoto che è servito in segreto da tutti i Sura.


Shatchakranirupana - versetto 42

Suguptaṁ tadyatnādatiśayaparammoda-saṁtānarāśeḥ
paraṁ kandaṁ sūkṣmaṁ sakalāśaśikalasuddharūpaprakāśaṁ
lha sthāne devaḥ paramaśivasamākhyānasiddhaḥ prasiddhaḥ
svarūpī sarvātmā rasavirasanutoऽiñānamohāndhahaṁsaḥ.

42 – Ben nascosto, e raggiungibile solo con grande sforzo, è quel Bindu sottile (Shunya) che è la prima radice della Liberazione, e che manifesta la pura Nirvana Kala con Ama Kala. Qui c’è il Deva che tutti conoscono come Parama Shiva. Egli è il Brahman e l’Atma di tutti gli esseri. In Lui sono uniti Rasa e Virasa, ed Egli è il Sole che distrugge l’oscurità dell’ignoranza e dell’illusione.


Shatchakranirupana - versetto 43

Sudhādhārāsāraṁ niravadhi vimuñcannatitarām
yateḥ svātmajñānaṁ diśati bhagavān nirmalamateḥ
Samaste sarveśaḥ sakalasukhasaṁtānalaharī
parivāko haṁsaḥ parama iti niāmnā paricitaḥ.

43 – Versando un continuo ed abbondante rivolo di nettàrea essenza, il Bhagavan istruisce lo Yati dalla mente pura in quella scienza mediante la quale egli realizza l’identificazione del Jivatma e del Paramatma. Egli pervade tutte le cose come il loto Signore, che è quella corrente di multiforme beatitudine, sempre fluente e propagantesi, la quale è conosciuta col nome di Hamsah Parama (Parama-hamsah).


Shatchakranirupana - versetto 44

Śivasthānam śaivāḥ paramapuruṣaṁ vaiṣņavagaņā
lapantīti prāyo hariharapadam kecidapare.
Pabaṁ devyā devicaraņayugalāṁbhojarasikā
munīndrā apyanye prakṛtipuruṣasthānamamalaṁ.

44 – Gli Shaiva lo chiamano la dimora di Shiva, i Vaishnava lo chiamano Parama Purusha, altri ancora lo chiamano Hari-Hara. Coloro che sono colmi di entusiasmo per i Piedi di Loto della Devi lo chiamano eccellente dimora della Devi; ed altri gran saggi (Muni) lo chiamano luogo puro di Prakriti-Purusha.


Shatchakranirupana - versetto 45 prima parte
Shatchakranirupana - versetto 45 seconda parte

Idam sthānam jñātva niyatanijacitto naravaro
na bhūyāt saṁsāre punarapi na baddhastribhuvane.
Samagrā saktiḥ syānniya mamanasastasya krtinaḥ
sadā kartuṁ hartuṁ khagatirapi vāņi suvimalā.

45 – Quell’uomo tra tutti eccellentissimo che ha dominato il suo mentale ed ha conosciuto questo luogo non è più generato nella Peregrinazione, poiché non v’è più cosa nei tre mondi che lo trattenga. Dominato il suo mentale e raggiunto il suo scopo, egli ha pieno potere di fare tutto ciò che vuole, e di impedire ciò che è contrario alla sua volontà. Egli si avvicina sempre al Brahman. Le sue parole, in prosa e in versi, sono sempre pure e dolci.


Shatchakranirupana - versetto 46 prima parte
Shatchakranirupana - versetto 46 seconda parte

Atrāste śiśūsuryasodarakalā candrasya sā sodaśī
śuddhā nirajasūkşmatantuśatadhābhāgaikararūpā parā.
Vidyyutkotisamānakomalatanūrvidyotitādhomukhī
nityānandapararṁparātivigalat-pīyūşadhārādharā.

46 – Quivi è l’eccellente (suprema) sedicesima Kala della Luna. Ella è pura e somiglia (nel colore) al giovane Sole. È sottile come la centesima parte di una fibra dello stelo di un fior di loto. É lucente e evanescente come dieci milioni di lampeggianti folgori, ed è volta all’in giù. Da Lei, la cui sorgente è il Brahman, fluisce un copioso e continuo rivolo di nèttare (oppure, Ella è ricettacolo di quel rivolo di eccellente nèttare che proviene dalla beata unione di Para e Parā).


Shatchakranirupana - versetto 47 prima parte
Shatchakranirupana - versetto 47 seconda parte

Nirvāṇākhyakalā parā paratparā sāste tadantargatā
Keśāgrasya sahasradhā vibhajitasyaikāmśarūpā satī.
Bhutānāmadhidaivataṁ bhagavati nityaprabodhodayā
Candrārdhāngasamānabhaṇguravatī sarvārkatulyaprabhā.

47 – All’interno (di Ama-kala) v’è Nirvana-kala, più eccellente dell’eccellente. Ella è sottile come la millesima parte della punta di un capello ed ha la forma della luna crescente. È la sempre-esistente Bhagavati, la Devata che pervade tutti gli esseri. Concede la sapienza divina ed è luminosa come la luce di tutti i soli risplendenti insieme.


Shatchakranirupana - versetto 48

Etasyā madhyadeśe vilasati paramāpūrvanirvāṇaśaktiḥ
Kotyādityaprakāśā tribhuvanajananī koṭibhāgaikarūpā.
Keśāgrasyātisūkşmā niravadhi vigalapremadhārādharā sā
Sarveşam jīvabhūtā munimanasi mudā tattvabhodhaṁ vahanti.

48 – Nel suo centro (cioè, nel centro della Nirvana-kala) splende la Suprema e Primordiale Nirvana Shakti; Ella rifulge come dieci milioni di soli, ed è la Madre dei tre mondi. È sottilissima, simile alla diecimilionesima parte della punta di un capello. Contiene in Sé il rivolo di felicità sempre fluente, ed è la vita di tutti gli esseri. Ella, clemente, arreca alla mente dei saggi la conoscenza della Verità (Tattva).


Shatchakranirupana - versetto 49 prima parte
Shatchakranirupana - versetto 49 seconda parte

Tasyā madhyātarāle śivapadamamalaṁ śāśvataṁ yogigamyaṁ
Nityānandābhidhānam sakalasukhamayaṁ śuddhabhodhasvarūpaṁ.
Kecidbrahmābhidhānaṁ padmiti sudhiyo vaişṇavaṁ tallapanti
Keciddhaṁsakhyametatkimapi sukṛitno mokşamātma-prabodhaṁ.

49 – In Lei è il luogo imperituro chiamato dimora di Shiva, che è libero da Maya, raggiungibile solo dagli yogi e noto col nome di Nityananda. È ricolmo di ogni forma di beatitudine ed è la Pura Conoscenza stessa. Alcuni lo chiamano il Brahman, altri lo chiamano lo Hamsa. I savi lo descrivono come la dimora di Vishnu, e i giusti ne parlano come dell’ineffabile luogo della conoscenza dell’Atma, o luogo della Liberazione.


Fonti

Arthur Avalon, il cui nome originario è John Woodrofe, oltre a quest’opera, ha curato una serie di testi tantrici (Inni alla Dea Madre ed. Mediterranee 1984; Shakti e Shakta ed. Mediterranee 1984; Il mondo come potenza ed. Mediterranee 1988; ecc.) oltre ad altri lavori su temi analoghi.
Egli si è avvalso dell’aiuto e dell’insegnamento di maestri ed eruditi indù con cui venne a contatto nei trent’anni trascorsi nel luogo ricoprendo un’alta carica dell’aministrazione anglo-indiana.
Il Potere del Serpente ed. Mediterranee è stato stampato nel 1968 ed ha avuto numerose ristampe.