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Ayurveda:la dottrina dei tre dosha

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I dosha e i cinque elementi
I dosha e i cinque elementi - immagine tratta dal sito ayurveda-sivasakti.blogspot.it

Per l’Ayurveda la salute è l’equilibrio di una triade di entità chiamate dhatu o dosha, che per lunga tradizione vengono tradotte con il termine “umori”.
Questa parola non rende esattamente il concetto indiano, perché “umore”, come pure il latino humor ed il greco chymòs, è in ogni caso un liquido, mentre solo uno dei tre dosha è sicuramente liquido: si tratta del pitta o bile.
Un’altra considerazione che rende poco indicata la meccanica equivalenza fra dosha e “umori” è il fatto che il termine chymòs indica anche il succo della digestione e i sapori: il suo corrispondente sanscrito sarebbe piuttosto il rasa, che ha una funzione molto importante nella fisiologia ayurvedica.
Dosha, dalla radice dus-, “corrompersi, essere impuri, distruggersi, perire, peccare”, ecc., è un difetto, un danno un vizio, qualcosa che guasta e infetta, sia in senso fisico che morale: è anche il crimine, la trasgressione, la colpa.
Nell’Ayurveda è ciò che causa la malattia, perciò lo si potrebbe tradurre come “entità morbifica” o “elemento patogeno”.
Però il dosha produce un’alterazione del corpo solo quando è in condizioni di squilibrio; altrimenti è un dhatu, cioè un elemento costitutivo o fondamentale del corpo (il termine deriva dalla radice dha-, “costituire, produrre, sostenere”, ecc..
I dosha sono tre: il vento (vata, vayu), la bile (pitta), il flemma (kapha, sleshman).
Anche la traduzione meccanica di questi termini con i corrispettivi occidentali comporta dei rischi, se non si è coscienti dei limiti dell’operazione: il phlegma greco, per esempio, è associato a un’idea di calore che è totalmente assente dal kapha indiano, cui viene sempre attribuita la qualità della freddezza.
Converrà quindi vedere quali definizioni dei dosha vengono fornite dai testi ayurvedici, tenendo presente che l’entità morbifica è prima di tutto caratterizzata dalle sue qualità.

  • Il vento è secco, freddo, leggero, sottile, mobile, chiaro, ruvido, abbondante, rapido.
    Esso risiede principalmente in: vescica, retto, pelvi,cosce, gambe, colon.
  • La bile è oleosa, calda, acuta, liquida, acida, fluida, pungente, maleodorante.
    Sue sedi sono il sudore, il rasa, la linfa, il sangue e, in particolare, lo stomaco e l’intestino tenue.
  • Il flemma è pesante, freddo, soffice, oleoso, dolce, solido, mucillaginoso, liscio, compatto, viscido, inerte, stabile, untuoso, trasparente.
    Esso si trova nella testa, collo, giunture, stomaco, nel grasso e in particolar modo nel torace.

Queste sedi dei tre dosha sono i luoghi in cui più frequentemente si manifestano i disturbi causati da essi, non gli organi e i tessuti che li contengono, in quanto ciascun dosha è presente in tutto il corpo.

Da “La medicina indiana (Ayurveda)” Antonella Comba – Promolibri