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Brahmacharya: teoria e pratica della continenza

suryanamaskara 0

Swami Sivananda di Rishikesh
Che cos’è il Brahmacharya
Il brahmacharya è purezza nel pensiero, nella parola e nelle azioni.
Il brahmacharya è celibato e continenza.
Il brahmacharya non comprende solo il controllo del sesso o dell’organo (indriya) della riproduzione, ma anche quello di tutti gli altri indriya.
Yama è il primo passo del raja yoga e comprende la pratica di ahimsa, satya, asteya, brahmacharya, aparigraha (non-violenza, verità, non-rubare, continenza, non-ricevere doni).
Di questi, brahmacharya è il più importante.
Il brahmacharya è il voto di celibato, nel pensiero, nelle parole e nelle azioni, attraverso il quale il sadhaka (il sincero ricercatore spirituale sul sentiero dello yoga) ottiene l’autorealizzazione o realizza il Brahman (l’Assoluto).
Dio è rasa.
Il rasa è virya (fluido vitale o seme).
Solo ottenendo il rasa o virya potete avere la beatitudine eterna.
Brahmacharya significa controllo del seme, studio dei Veda e contemplazione di Dio.
Come è stato definito dal grande rishi Yajnavalkya:
Kayena manasa vaccha sarvavasthasu sarvada
Sarvatra maythunatyago brahmacharyam prachakshate
.
“Brahmacharya è astenersi per sempre, in tutti i luoghi e in tutte le circostanze dal maithuna (piacere sessuale), sia fisicamente che mentalmente che nelle parole”.
Il brahmacharya è di due tipi: fisico e mentale.
Il brahmacharya fisico è il controllo del corpo.
Il brahmacharya mentale è il controllo dei cattivi pensieri.
Brahmacharya non significa solo il controllo dell’organo della riproduzione, ma anche il controllo di tutti gli altri sensi nel pensiero, nelle parole e nelle azioni.
Il completo brahmacharya è la porta del nirvana o della perfezione.
Le virtù eccezionali della pazienza e del coraggio sono intimamente connesse con la coltivazione della continenza o castità.
La rigorosa astinenza non è limitata solamente al rapporto sessuale con una persona di sesso opposto, ma anche alle manifestazioni autoerotiche, alla masturbazione, ai rapporti omosessuali.
Il brahmacharya è la base per ottenere la perfezione del corpo (kaya siddhi).
Con la pratica dello yoga il seme viene trasmutato in ojas shakti (1).
Il brahmacharya è una potente arma per combattere contro i demoni interiori di kama (lussuria), krodha (collera), lobha (cupidigia).
Esso dà gioia perenne: una beatitudine ininterrotta ed imperitura.
Esso dà un’energia tremenda, una mente luminosa, una gigantesca forza di volontà, un acuto intelletto, una straordinaria memoria ed un grande vichara shakti (potere di ricerca o di riflessione spirituale).
Soltanto col brahmacharya potremo avere un’evoluzione fisica, mentale e spirituale nella vita.
Virya – Il fluido vitale
Secondo l’Ayurveda (2)Rasad raktam tato mamsam mamsanmedah prajayate, medasosthi tatomajja;
majja shukrasya sambhavah
– Dal cibo proviene il chilo o succo; dal chilo il sangue; dal sangue la carne; dalla carne il grasso; dal grasso le ossa; dalle ossa il midollo; e infine dal midollo il seme.”
Il virya proviene dal midollo che sta dentro le ossa.
In uno stato sottile, esso si trova in tutte le cellule del corpo.
Dal cibo viene fatto il chilo dal chilo proviene il sangue, dal sangue la carne, dalla carne il grasso, dal grasso le ossa, dalle ossa il midollo.
Dal midollo viene il seme.
Questi sono i sette elementi (dhatu) che sostengono la vita e il corpo.
Notate quant’è prezioso il seme;
è l’ultima essenza. l’essenza delle essenze.
Una goccia di seme proviene da ottanta gocce di sangue.
(Da “Brahmacharya – Teoria e pratica della castità”, Swami Sivananda, editrice Vidyananda, 1988)

Da Wikipedia:
Brahmacharya, o Brahmacarya (Devanagari: ब्रह्मचर्य) è un termine sanscrito che indica uno dei quattro ashram dell’induismo.

Generalmente è la prima fase della vita, in cui uomini (brahmacari) e donne (brahmacarini) si dedicano allo studio, insieme con un maestro spirituale, in una “gurukula” (sanscrito: “scuola del guru”).
Associato allo studio si pratica la castità, il controllo del pensiero, della parola, dell’azione e dei sensi. Secondo la tradizione indiana, l’astinenza sessuale e la purificazione dai bisogni terreni (auto controllo) favoriscono una completa dedizione alla meditazione che conduce alla realizzazione spirituale.

Dopo il brahmacharya alcuni scelgono di sposarsi, entrando così nel grihastha, altri ancora scelgono di restare celibi per tutta la vita. Il Mahatma Gandhi pronunciò i voti di brahamacarya nel 1906 e rimase tale fino alla morte.


(1) – Ojas è una parola sanscrita che significa letteralmente “vigore”. Secondo i principi dell’Ayurveda, è l’energia essenziale del corpo che può essere identificata con il “liquido della vita”. Coloro che praticano Ayurveda dicono che Ojas è la linfa della propria energia vitale che, se sufficiente, è identificato con la salute e, se carente, si traduce in debolezza, affaticamento e, in definitiva, in malattia.(Traduzione da Wikipedia)
Da www.dottorperuginibilli.it: Ojas è presente nel nostro corpo non come una sostanza reale, tangibile, ma in forma molto sottile, come una linfa energetica che sostiene tutte le nostre capacità fisiche. E’ la linfa della vita, quando è sufficiente noi siamo in salute, quando è carente noi ci ammaliamo.
È l’essenza ultima dei fluidi riproduttivi e del calore dei tessuti. E’ localizzata nel cuore, ma pervade l’intero corpo, dando stabilità e sostegno. E’ un nettare e viene immaginato come una sostanza bianca e oleosa. Quando viene distrutto, subentra la morte, quando viene sostenuto la vita è vissuta pienamente.
Ojas dona forza mentale e fisica, felicità, pazienza, calma, concentrazione e memoria. E’ alla base della nostra stabilità psico-fisica. Sul piano immunitario, Ojas è responsabile della resistenza agli agenti esterni, come ad esempio il clima e i microbi. Ojas determina la capacità riproduttiva di una persona. Infatti, molti dei problemi di fertilità sono legati ad un Ojas impoverito. Da Ojas dipendono anche l’equilibrio delle nostre percezioni sensoriali, soprattutto il senso del gusto e dell’odorato, e la creatività.
La collera, l’odio, le preoccupazioni, la sofferenza morale, il surmenage lavorativo sono alcuni dei fattori che impoveriscono Ojas. Allora si sperimenta la paura e la mancanza di forza. Altri fattori che impoveriscono Ojas sono gli eccessi sessuali, i traumi fisici e mentali, le attività fisiche superiori alla propria capacità, le malattie croniche, l’uso di droghe, l’abuso di farmaci, il cibo devitalizzato, la perdita di sonno e lo stile di vita lontano dai ritmi della Natura. Durante la gravidanza, l’alimentazione e le preoccupazioni della madre condizionano l’Ojas del futuro bambino.

(2) – L’Ayurveda (in sanscrito: आयुर्वेद) è la medicina tradizionale utilizzata in India fin dall’antichità, diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidentale. Ayurveda è una parola composta da ayur, durata della vita o longevità e veda conoscenza rivelata. Molti traducono erroneamente l’ayurveda come scienza della vita. In realtà è un sistema medico molto vasto e complesso comprendente aspetti di prevenzione, oltre che di cura, che permetterebbero, se applicati rigorosamente, di vivere più a lungo, migliorare la propria salute e rispettare il proprio corpo. Viene citata per la prima volta nel Caraka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato durante il regno dell’imperatore Kanishka.
È attualmente annoverata dall’Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati.
Fonte: Wikipedia.