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Garudasana (posizione dell’aquila)

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Garudasana (posizione dell’aquila)

Assumete la posizione in piedi e mettete a fuoco lo sguardo su un punto fisso.
Piegate la gamba destra ed avvolgetela intorno alla gamba sinistra. La coscia destra deve essere di fronte alla coscia sinistra e la parte superiore del piede destro deve poggiare sul polpaccio della gamba sinistra.
Piegate i gomiti e portateli davanti al petto.
Intrecciate gli avambracci tenendo il gomito sinistro al di sotto.
Unite i palmi delle mani a raffigurare il becco di un’aquila.
Bilanciatevi in questa posizione per qualche tempo, poi lentamente piegate il ginocchio sinistro e abbassate il corpo, mantenendo la schiena dritta, fino a quando i gomiti arrivano all’altezza delle ginocchia e la punta dell’alluce destro tocca il pavimento.
Tenere gli occhi fissi sul punto di fronte a voi.
Mantenenere la posizione finale finché è comodo, quindi sollevare il corpo, e rilasciare le gambe e braccia.
Rilassatevi con gli occhi chiusi.
Ripetere dall’altro lato, cioè piegando ed avvolgendo la gamba sinistra attorno alla gamba destra.
Pratica fino a 3 cicli su ogni lato.
Respiro
Respirare normalmente per tutta la pratica.
Concentrazione
Fisica: sul mantenimento dell’equilibrio mentre abbassate e sollevate il corpo.
Spirituale: su Muladhara chakra.
Benefici
Garudasana migliora la concentrazione, rinforza i muscoli e scioglie le articolazioni delle spalle, delle braccia e delle gambe.
Aiuta ad alleviare la sciatica ed i reumatismi dalle gambe e dalle braccia.
Elimina l’idrocele e sviluppa l’equilibrio.
Nota
garuda
Garuda è il veicolo di Vishnu, ed è di solito raffigurato come metà uomo e metà aquila.
Si narra che Garuda fosse figlio del saggio Kasyapa e di Vinata.
Essi ebbero due figli: Garuda e Aruna, il cocchiere del sole. La sorella di Vinata, Kadru, era invece madre dei Naga, che, pur essendogli cugini, sono i più acerrimi nemici di Garuda. L’inimicizia ha ragioni congenite, e legate proprio alle due sorelle: si narra che Kadru deponesse 1000 uova, e la sorella solo due; le prime si schiusero dopo 500 anni, dando vita ai mille Naga. Vinata, rosa dalla gelosia per la ricca prole della sorella in confronto alla sua così misera, gelosia cui si aggiungeva lo smacco di non avere neanche potuto ancora vedere i propri figli, rompe il primo uovo, per affrettarne la venuta al mondo. Nasce così Aruna, che però viene al mondo deforme, e che maledice la madre per la sua impazienza, e la condanna a restare schiava della propria sorella per altri 500 anni, finché non si schiuderà il secondo uovo, da cui nascerà colui che la libererà e dai cui gusci spezzati nasceranno gli otto elefanti cosmofori (Airavata). Infatti, a tempo debito nasce Garuda che, per liberare la madre, è costretto a pagare a Kadru, come riscatto, l’Amrita, bevanda dell’immortalità, che essa vuoi dare ai suoi figli Naga. Garuda riesce a trafugare la bevanda magica, e la porta a Kadru, liberando così la propria madre Vinata. Ma non appena questa è libera, Garuda riesce con un trucco a distrarre Kadru, permettendo ad Indra di riprendersi l’amrita, che viene dunque negata ai Naga