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Bhramari pranayama (respiro dell’ape ronzante)

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Bhramari pranayama (respiro dell'ape ronzante)

Bhramari pranayama (respiro dell’ape ronzante)

La parola bhramari significa ‘ape’ e la pratica è così chiamata perché viene prodotto un suono che imita quello di un’ape.
Tecnica 1
Sedetevi in una comoda asana meditativa, preferibilmente padmasana o siddhasana / siddha yoni asana con le mani appoggiate sulle ginocchia in gyana o chin mudra.
Chiudete gli occhi e rilassate tutto il corpo.
Mantenete la bocca chiusa e i denti leggermente separati per tutta la pratica. Questo consentirà alla vibrazione sonora di essere ascoltata e sentita più distintamente.
Sollevate le braccia lateralmente e piegate i gomiti, portanto le mani alle orecchie. Usate gli indici o i medi per tappare le orecchie o per chiuderle esercitando una pressione sul trago senza inserire le dita nel condotto uditivo esterno.
Focalizzate la consapevolezza al centro della testa, dove è localizzato agya chakra, e tenete il corpo perfettamente immobile.
Inspirate attraverso il naso.
Espirate lentamente producendo un suono ronzante, lungo e continuo come quello di un’ape. Espirate in modo lento e costante, emettendo un suono morbido e sfumato, che si riverbera nella parte anteriore del cranio.
Alla fine dell’espirazione, potete mantenere le mani alle orecchie o riappoggiarle sulle ginocchia e quindi risollevarle per il prossimo ciclo.
Variazione: Nadanusandhana asana (postura dell’esplorazione del suono)
Nadanusandhana asana (postura dell'esplorazione del suono)
Sedete su una coperta arrotolata con i calcagni vicino alle natiche. Poggiate la pianta del piede sul pavimento e i gomiti sulle ginocchia piegate. Chiudete le orecchie con i pollici, poggiando sul capo le altre dita. Questa posizione consente una meggiore stabilità senza sforzo se praticata per lunghi periodi di tempo come tecnica preparatoria per nada yoga, che utilizza vibrazioni sonore sottili allo scopo di armonizzare il praticante alla sua vera natura.
Consapevolezza
Fisica – Sul suono ronzante e sul respiro fermo e costante.
Spirituale – su agya chakra.
Durata
All’inizio praticate da 5 a 10 cicli, poi aumentate gradatamente fino a 10 – 15 minuti. In caso di forti tensioni mentali, ansia, o per accompagnare un processo di guarigione, praticate per 30 minuti.

Il periodo migliore per la pratica è la sera tardi o la mattina presto, perchè in questi periodi ci sono meno rumori esterni che possono interferire con le percezioni interiori. Praticare in questi periodi risveglia la sensitività. Comunque, bhramari può essere praticata in qualsiasi momento per dare sollievo a tensioni mentali.

Precauzioni
Non praticate in posizione supina.
Evitate la pratica in presenza di infezioni alle orecchie.
Benefici
Allevia la tensione cerebrale, riduce la pressione sanguigna, rimuove insonnia, ira, ansia e frustrazione. Elimina disturbi alla gola, rinforza e migliora la voce. Bhramari induce uno stato meditativo armonizzando la mente e introvertendo la consapevolezza: più che un pranayama, essa può essere considerata una tecnica per indurre pratyahara. La vibrazione del suono ronzante ha un effetto calmante sulla mente e sul sistema nervoso.


Tecnica 2: con Antar Kumbhaka (ritenzione interna)
Inspirate lentamente e profondamente attraverso il naso.
Trattenete il respiro all’interno e mantenete la consapevolezza su agya o su bindu.
Espirate in modo lento e costante finché potete per permettere alla mente di essere assorbita nel ronzìo.
Precauzioni
Le persone con disturbi cardiaci devono praticare senza ritenzione del respiro.
Note
La durata della ritenzione interna del respiro dovrebbe essere aumentata gradualmente man mano che aumenta la padronanza della tecnica.
Non forzate nell’effettuare antar kumbhaka (ritenzione interna); all’inizio sono sufficienti uno o due secondi.


Pratica avanzata: (con l’aggiunta di bandha)

Prima di applicarli in questa pratica, i bandha dovrebbero essere perfezionati come pratiche a sé.
Una volta acquisita la padronanza di antar kumbhaka, jalandhara e mula bandha possono essere incorporate nella pratica.
La forma completa di jalandhara può essere praticata se le mani sono riportate alle ginocchia tra la fine di un ciclo e l’inizio del ciclo successivo. Se le mani rimangono sollevate a chiudere le orecchie, praticate la forma semplice di jalandhara.

Inspirate in modo lento e regolare.
Praticate jalandhara e poi mula bandha durante la ritenzione interna per un tempo confortevole.
Rilasciate mula bandha e poi jalandhara bandha, quindi espirate attraverso il naso.
Questo è un ciclo.
Quando i bandha possono essere mantenuti senza sforzo, gradualmente aumentate il numero di cicli.
Precauzioni
Non praticate pranayama con i bandha senza la guida di un insegnante competente o di un guru.