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Kundalini yoga: introduzione ai chakra

suryanamaskara 0

I chakra del corpo sottile umano
introduzione ai chakra
L’argomento dei chakra non è facile da trattare.
Molti scienziati e filosofi si trovano in grande difficoltà quando si tratta di accettare e spiegare l’esistenza dei chakra.
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Essi non sanno se i chakra si trovano nel corpo fisico o in quello sottile.
Se esistono nel corpo fisico, dove sono?
E per quanto riguarda il corpo sottile, questa non è materia per la moderna scienza anatomica.
Fino a poco tempo fa l’unica risposta possibile alla domanda posta da medici e scienziati: “Abbiamo assistito a molte operazioni, perché non abbiamo mai visto i chakra?” era “Potete mostrarmi le onde sonore o elettromagnetiche di una radio?”.
Gli scienziati vogliono una spiegazione scientifica e per questo si stanno sviluppando nuove aree di ricerca.
Hiroshi Motoyama
Un eminente scienziato giapponese, il dott. Hiroshi Motoyama, ha inventato delle apparecchiature molto sensibili per misurare l’energia vitale del corpo.
Una di queste, che misura il funzionamento delle nadi e dei loro corrispondenti organi del corpo, è oggi usata in alcuni ospedali giapponesi per la diagnosi di varie malattie latenti, prima che si manifestino realmente.
Un’altra invenzione è la “macchina dei chakra”, che registra gli impulsi emanati dai centri psichici nella colonna vertebrale.
Con questa macchina è possibile registrare determinati impulsi che provengono da queste aree in individui che hanno praticato yoga per molti anni e che hanno risvegliato le loro facoltà psichiche.
Per esempio, quando un soggetto pratica pranayama con kumbhaka e maha bandha (contrazione del perineo, addome e tiroide), la macchina registra i cambiamenti negli impulsi emanati dai centri psichici.
Questa ricerca dimostra che l’energia è attivata in modo ben preciso dalle pratiche di yoga.
Molte ricerche sono però ancora da fare per fornire una maggior quantità di spiegazioni scientifiche.
Nello stesso tempo, vi è una serie di differenti interpretazioni sulla scienza dei chakra.
Naturalmente le differenze non sono enormi, ma vi sono.
Gli studiosi del movimento teosofico e i loro predecessori hanno una loro interpretazione dei chakra, sulla loro posizione, colore, ecc..
I rosacrociani ed altri possono dire qualcosa di completamente diverso e i testi tantrici possono presentare concetti del tutto differenti.

Percezione dei chakra

I chakra, la kundalini e la mente hanno aspetti sottili a tutti i livelli di vibrazione.
Questi aspetti sono estremamente complicati e la maggior parte delle realizzazioni ottenute a questi livelli hanno un carattere molto personale e soggettivo.
Persone diverse vedono questi aspetti sotto differenti punti di vista.
Se si conseguono delle realizzazioni riguardo i chakra, questi, ad esempio, avranno colorazioni che rispecchiano le proprie personali tendenze.
Alcuni si concentrano sui loro aspetti più mistici e sottili, altri sulle loro energie e mannifestazioni praniche, altri ancora sulle loro realtà funzionali, altri ancora sugli effetti psicologici e fisici.
Tutte queste interpretazioni possono essere ugualmente corrette, e quando persone competenti si trovano insieme scoprono che stanno parlando delle stesse cose, ma da differenti punti di vista.
Se si guarda un uomo attraverso un binocolo, lo si vede molto grande.
se lo si guarda con la vista normale, lo si vede nella sua normale misura.
Se lo si guarda attraverso i raggi X, si vede il suo scheletro, se lo si guarda con la gastroscopia, si vede l’interno del suo stomaco.
Stesso uomo ma differenti punti di vista.
Allo stesso modo, mentre un mistico o uno yogi descrivono i chakra con un linguaggio spirituale o simbolico, un chirirgo descriverà i chakra come fasci di fibre nervose che formano quelli che egli chiama plessi, e un chiaroveggente descriverà la manifestazione energetica dei chakra in modo ancora diverso.
Queste persone sono in disaccordo solo in apparenza, ma in realtà vedono le stresse cose da diversi punti di vista.
Le differenze sono in gran parte semantiche, dovute ad una differente comprensione culturale, educativa e personale.
Questo è un problema comune tra gli uomini quando cercano di comunicare un’idea o un’esperienza con il linguaggio.
Per quanto rispetto si possa avere per i principi tantrici, essendo il tantra essenzialmente una scienza pratica più che intellettuale, pur essendo utili le descrizioni verbali o scritte o illustrate, è preferibile che ognuno di noi ne faccia esperienza diretta.
Solo la pratica conduce ad una vera esperienza e ad una comprensione reale.

Simbologia dei chakra

Se praticate kundalini yoga o kriya yoga, dovete conoscere i differenti colori e simboli dei chakra.
Ogni chakra ha un colore particolare, un mantra, una situazione ed una sfera di esperienze ad esso associati.
Per quanto i vari culti esoterici e sistemi spirituali usino differenti simboli per rappresentare i chakra, nel tantra e nello yoga essi sono simboleggiati da fiori di loto.
La simbologia del fiore di loto riflette le condizioni fisiche in cui esso vive: il fango, l’acqua e l’aria.
Il fior di loto germoglia nel fango (ignoranza), cresce attraverso l’acqua nello sforzo di raggiungere la superficie (tensione e aspirazione), ed infine raggiunge l’aria e la luce diretta del sole (illuminazione).
L’uomo deve passare attraverso tre stadi ben definiti nella vita spirituale, che rappresentano la sua esistenza in tre differenti livelli: ignoranza, aspirazione/tentativo, illuminazione.
Perciò il loto simboleggia la crescita dell’uomo dagli stati più bassi di consapevolezza agli stati di coscienza più elevati.
Il culmine della crescita del loto è un fiore bellissimo: allo stesso modo il culmine ddella ricerca spirituale dell’uomo è il risveglio e l’espressione totale del potenziale umano.
Così ognuno dei chakra principali può essere visualizzato come un fiore di loto con uno specifico colore e nnumero di petali come segue:

  • Muladhara: loto di quattro petali rosso scuro
    muladhara chakra
  • Swadhisthana: loto di sei petali vermiglio
    swadhisthana chakra
  • Manipura: loto di dieci petali giallo vivo
    manioura chakra
  • Anahata: loto di dodici petali blu
    anahata chakra
  • Vishuddhi: loto di sedici petali violetto
    vishuddhi chakra
  • Agya: loto di due petali grigio argento
    agya chakra
  • Sahasrara: loto di mille petali multicolore o rosso
    sahasrara chakra

In ciascun chakra sono combinati sei elementi:

  1. Il colore del chakra
  2. Il numero dei petali del fiore di loto
  3. Lo yantra o figura geometrica
  4. Il bija mantra
  5. Il simbolo di un animale
  6. Il simbolo superiore o divinità

Ogni chakra contiene un animale ed esseri divini.
Gli animali rappresentano la vostra precedente evoluzione e i vostri istinti, gli esseri divini la coscienza superiore.
In questa esposizione dei chakra viene dato ad ogni chakra un particolare colore, ma se un sincero aspirante di yoga, nella sua concentrazione, realizza un altro colore, questa per lui è la verità.
Le proprie esperienze sono valide, ma una cosa è sicura: man mano che si va su attraverso i chakra, le frequenze dei colori diventano sempre più sottili e sempre più potenti.

Chakra kshetram

In molte pratiche di kundalini yoga dobbiamo concentrarci o focalizzare la nostra consapevolezza sui punti corrispondenti ai chakra nella colonna vertebrale.
Perciò, molte persone trovano più facile concentrarsi sul chakra kshetram situato nella parte anteriore del corpo.
chakra kshetram
chakras kshetram
In particolare, nel kriya yoga, i chakra kshetram vengono utilizzati in molte pratiche.
Gli kshetram possono essere considerati come riflessi dei punti di contatto originali dei chakra e, quando ci concentriamo su di essi, creano una sensazione che passa attraverso i nervi fino ai chakra corrispondenti e poi ascende fino al cervello.
Muladhara non ha uno kshetram, ma swadhisthana, manipura, anahata, vishuddhi e agya hanno delle controparti fisiche direttamente davanti ad essi sullo stesso piano orizzontale.
Lo kshetram di swadhisthana è al livello dell’osso pubico, nella parte anteriore del corpo, appena al di sopra degli organi genitali.
Manipura kshetram è nell’ombelico, anahata kshetram nel cuore e vishuddhi kshetram è situato sulla superficie anteriore della fossetta della gola vicino alla tiroide.
Agya kshetram è in bhrumadhya, al centro tra le sopracciglia.

I granthi

Vi sono tre granthi (nodi psichici) nel corpo fisico che sono di ostacolo lungo il cammino del risveglio della kundalini.
Questi granthi sono chiamati brahma, vishnu e rudra e rappresentano livelli di consapevolezza dove il potere di maya, ignoranza e attaccamento alle cose materiali, è molto forte.
Ogni aspirante deve trascendere queste barriere per creare una via aperta all’ascesa della kundalini.
Brahma granthi funziona nella regione di muladhara chakra.
Esso concerne l’attaccamento ai piaceri fisici, agli oggetti materiali e l’egoismo.
Riguarda anche il potere di tamas: negatività, letargia ed ignoranza.
Vishnu granthi agisce nella regione di anahata chakra, è associato alla schiavitù dell’attaccamento emozionale e dell’attaccamento alle persone e alle visioni psichiche interiori.
È connesso con rajas, la tendenza alle passioni, alle ambizioni e al dogmatismo.
Rudra granthi funziona nella regione di agya chakra, è associato all’attaccamento ai siddhi, ai fenomeni psichici e all’idea di sé stessi come individui.
Per fare ulteriori progressi spirituali bisogna abbandonare il senso dell’ego individuale e trascendere la dualità.

Centri di conversione

Oltre che a funzionare come centri di controllo, i chakra operano come centri di interscambio tra le dimensioni fisica, astrale e causale.
Per esempio, attraverso i chakra, l’enerigia sottile delle dimensioni astrale e causale può essere trasformata in energia per la dimensione fisica.
Questo può essere osservato negli yogi che sono stati sepolti sotto terra per un lungo periodo di tempo:
attraverso l’attivazione di vishuddhi chakra, che controlla la fame e la sete e rende capaci di vivere nutrendosi di una sottile energia nella forma di amrit o nettare, essi sono capaci di mantenersi in vita in quelle condizioni.
Inoltre, l’energia fisica può essere trasformata in energia sottile attraverso l’azione dei chakra e l’energia fisica può essere convertita in energia mentale nell’ambito della dimensione fisica.
Perciò possiamo affermare che i chakra sono gli intermediari per il trasferimento e la trasformazione dell’energia tra due dimensioni di esistenza contigue e per facilitare la conversione dell’energia tra il corpo e la mente.
Quando i chakra sono attivati e risvegliati, l’uomo non solo diventa consapevole degli stati di esistenza più elevati, ma acquisisce anche il potere di entrare in questi stati e quindi, di conseguenza, di sostenere e dare vita alle dimensioni inferiori.

Da “Kundalini Tantra”, Swami Satyananda Saraswati, edizioni Satyananda Ashram Italia 1984