Press "Enter" to skip to content

Kundalini e la follia

suryanamaskara 0

kundalini e la follia
Molti individui che hanno l’esperienza del risveglio della kundalini si comportano in modo strano e pensano secondo uno stile o uno schema differente: sembrano affetti da follia.
[banner corners=”rc:0″]
Possono vedere l’aura e avere visioni, possono sentirsi strani nel corpo, sentire suoni strani e dire cose senza senso.
Nella società i nostri cervelli sono strutturati in un certo modo; ci è stato insegnato a sviluppare dei freni inibitori che ci impediscono di esprimerci liberamente.
Quando ha luogo il risveglio della kundalini questo condizionamento viene annullato e la mente si apre completamente.
Per questo motivo le azioni e le parole di persone che stanno risvegliando la kundalini appaiono senza senso all’uomo comune, fuori dalla norma e spesso pazzesche.
Durante il risveglio della kundalini e nella pazzia, possono manifestarsi gli stessi sintomi, ma un esame più approfondito può rivelarne la differenza.
Similmente, se filmate un pazzo che ride a causa della pazzia e un uomo che ride insieme ai suoi amici, vi sembreranno quasi uguali, ma sono diversi.
Molti di noi hanno probabilmente letto racconti sugli avadhut e fachiri dell’India e sui Sufi o sui mistici cristiani.
Esteriormente, questi esseri di Dio appaiono pazzi, ma in realtà sono persone molto coerenti.
La coscienza interiore di tali persone è assolutamente lucida, organizzata e disciplinata.

Una grande incomprensione

Nel corso dei secoli i mistici sono stati perseguitati a causa delle loro esperienze, considerate follia dalla normale coscienza terrena, ma estasi dai saggi.
Socrate fu costretto a bere la cicuta perché non si comportava normalmente.
Cristo fu crocefisso perché i suoi insegnamenti non vennero capiti.
Al-Hallaj, il santo sufi, fu spellato vivo perché diceva la verità senza temere la società.
Giovanna d’Arco e le streghe di Salem furono bruciate sul rogo così come molte altre.
Tutte queste persone furono perseguitate e tormentate dalla gente normale per la loro visione, sorta a seguito di un lavoro interiore.
A causa di questa mancanza di comprensione molte delle dottrine esoteriche furono tenute nascoste.
Certo, questo accadeva molto tempo fa.
Oggi viviamo in un mondo più illuminato, lontano dalle barbare atrocità del passato, o no?
La guerra e la povertà esistono ancora, così come la pazzia.
Le persone che vengono additate come pazze, secondo le regole della nostra società, vengono rinchiuse fino a quando non stanno meglio.
Ma con quali criteri vengono giudicate malate di mente?
Come distinguiamo la differenza tra pazzia e illuminazione?
Sono solo le apparenze superficiali che percepiamo con i nostri organi di senso limitati, oppure è una profonda paura interiore che ci spinge a giudicare gli altri come folli solo perché non si comportano come la maggioranza?
Alcune delle persone che in Occidente sono internate nei manicomi, in Oriente sarebbero riconnosciute come persone che hanno vissuto esperienze spirituali superiori.
Quindi ora compete alla scienza il determinare metodi definiti, concreti ed affidabili, per poter distinguere tra una mente distrutta e malata e una mente aperta ed illuminata.

Da “Kundalini Tantra”, Swami Satyananda Saraswati, edizioni Satyananda Ashram Italia 1984