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Metodi di risveglio: aushadhi

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Il quarto metodo di risveglio è attraverso l’uso di erbe specifiche.
In Sanskrito viene chiamato aushadhi e non deve essere frainteso con l’uso di droghe tipo matijuana, LSD, ecc..
Aushadhi è il metodo più rapido e potente, ma non è per tutti e sono molto rare le persone che lo conoscono.
Vi sono erbe che possono trasformare la natura del corpo e dei suoi elementi e provocano un risveglio totale o parziale, ma queste erbe non dovrebbero essere mai usate senza un guru o una guida qualificata.
Questo perché alcune erbe risvegliano selettivamente ida o pingala, altre le possono bloccare entrambe e possono portare velocemente una persona alla pazzia.
Per questo motivo aushadhi è un metodo molto rischioso e poco affidabile.
Negli antichi testi vedici dell’India ci sono dei riferimenti ad una sostanza chiamata soma.
Soma era un succo estratto da una rampicante che veniva raccolto in giorni particolari delle due settimane di luna nuova.
Era messo in una brocca di terracotta che veniva sotterrata fino alla luna piena.
Quindi veniva dissotterrata e il liquido veniva estratto e bevuto.
L’assunzione di questo liquido provocava visioni, esperienze e il risveglio della coscienza superiore.
I Persiani conoscevano un’altra pozione, homa, che potrebbe essere stata la stessa cosa del soma.
In Brasile e in alcuni paesi dell’Africa la gente faceva uso di funghi allucinogeni e nelle regioni dell’Himalaya venivano consumati marijuana e hashish con la convinzione che potessero fornire una scorciatoia nel sorgere del risveglio spirituale.
Di tanto in tanto, in differenti parti del mondo, sono state scoperte ed utilizzate altre cose ancora, alcune con effetti molto blandi, altre invece con effetti molto concentrati.
Con l’aiuto delle erbe appropriate, gli aspiranti già purificati potevano visualizzare esseri divini, fiumi sacri, montagne, luoghi sacri, santi e così via.
Quando l’effetto delle erbe era più concentrato potevano separare il sé dal corpo e viaggiare astralmente.
Certamente spesso era un’esperienza illusoria, ma a volte era anche reale.
Le persone potevano entrare in uno stato di samadhi e risvegliare la loro kundalini.
In questo campo specifico del risveglio, l’istinto sessuale era completamente eliminato.
Molti aspiranti hanno scelto il metodo di aushadhi ed hanno cercato di scoprire le erbe appropriate nel corso dei secoli.
Con il risveglio attraverso aushadhi il corpo diviene immobile e tranquillo, il metabolismo rallenta e la temperatura corporea scende bruscamente.
Come risultato, i riflessi nervosi funzionano diversamente e nella maggior parte dei casi il risveglio con aushadhi è permanente.
Comunque, il metodo aushadhi di risveglio non viene più praticato, perché venne usato nel modo sbagliato da persone comuni che non erano affato preparate, competenti o qualificate.
Come risultato la conoscenza delle erbe è stata dimenticata e oggi è segretamente custodita.
Tutti desiderano ottenere il risveglio della kundalini, ma poche persone possiedono la disciplina e la preparazione mentale, emozionale, fisica e nervosa richieste per evitare danni al cervello e ai tessuti.
Così, anche se non c’è nessuno oggi che insegni il metodo aushadhi di risveglio, la sua conoscenza è stata trasmessa di generazione in generazione attraverso la tradizione guru/discepolo.
Forse un giorno, quando la natura dell’uomo sarà cambiata e troveremo migliori adattamenti sul piano intellettuale, fisico e mentale, questa scienza potrà essere nuovamente rivelata.

Da “Kundalini Tantra”, Swami Satyananda Saraswati, edizioni Satyananda Ashram Italia 1984